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CD – V4V – 8 t.
Allegri ma non troppo. Che l’Abruzzo fosse colmo di sorprese, di curiosità, di punti salienti era cosa risaputa. Ma un caso a parte è certamente Lanciano, casa base di una piccola fucina di progetti dalla personalità strabordante, per quel che riguarda i tempi recenti. I Missili, più che una band un collettivo fatto di tante voci ed altrettanti strumenti, a distanza di due anni dall’omonimo e gustoso EP che li ha proposti ai più, non fanno eccezione, ed è con Le vitamine, loro primo album ufficiale, che illustrano lo specchio di una spensieratezza lontana dall’intepretazione data da quel gregge stereotipato che sembra averla fatta propria negli ultimi tempi. Un pop variegato che, oltre agli accenni righeirani nel synth di Ci vorrebbe un coltello e l’effetto disco di Una grande tribù, unici momenti estratti dal lavoro precedente, viene rappresentato da Se vai, una 99 Luftbaloons spogliata dell’anima rock, la scanzonata Fotoricordo e il dissacrante reggae del conflitto a mò di ballad di A bastonate. Ma non mancano, oltreoceano, punti di riferimento altrettanto rilevanti: Dio romano fa pensare agli Weezer malinconici, alla Island in the Sun, Fossili ha dilatazioni al limite dello shoegaze in chiave acustica e la conclusiva ninna nanna lo-fi della breve title track costituisce la degna chiusura del cerchio. Saranno leggeri, forse disimpegnati, ma se tutti i gruppi di tale filone fossero così non sarebbe una brutta cosa, affatto. E Le vitamine lo dimostra.
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