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CD/LP – Ván, 7 t.
I Caronte, seducenti affabulatori, presentano l’atteso Church of Shamanic Goetia, un album che già dal nome orienta i pensieri di chi ascolta verso ignoti sentieri oscuri, rimandando a polverose e spettrali camere acustiche, alla ricerca di una melodia che sappia essere sia tenebra che luce.
I brani giocano su un sempre più diretto misticismo, solleticando il timpano del demonio con cadenze doom, ricordando l’esplosione infernale degli ormai scioltisi In Solitude. Dorian Bones, con i suoi vacui ululati, tanto concreti quanto astratti, ha molto in comune con lo svedese Pelle “Hornper” Åhman (In Solitude) e divora ogni brano con la stessa incisività e presenza.
La batteria di Mike De Chirico scandisce i ritmi di una messa orgiastica i cui cerimonieri, Tony ed Henry Bones, rispettivamente alla chitarra ed al basso, banchettano famelici, nutrendosi di spiritualismo e sessualità.
Le influenze psichedeliche sublimano i tratti estatici dei brani, trascinando in un vortice oppiaceo senza fine, come, ad esempio, in Black Mandala, dalla verve decisamente stoner.
Questo è uno di quei dischi che proiettano il genere musicale in una prospettiva quanto mai attuale, fornendo un po’ di tricolore al vessillo nero del doom mondiale.
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