S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored – Recensione

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored: il terrore di sentirsi soli.

  • Nome completo: S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored
  • Piattaforme: Microsoft Windows (Steam), Xbox, Nintendo Switch (prossimamente)
  • Publisher: Art Games Studio
  • Developer: Volframe
  • Distribuzione: Digitale
  • Data d’uscita: 26 Gennaio 2022 (Xbox)
  • Genere: Horror, FPS, Puzzle Game
  • Versione testata: Xbox One S

L’abbondanza di capolavori horror sul mercato genera nell’utente sicuramente un’aspettativa molto importante: su questa scia di effettiva difficoltà si stagliano case di sviluppo che provano, per quanto possibile, a realizzare prodotti completi che presentino in qualche modo qualche novità del genere. S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored cerca di riproporre la classica avventura horror in prima persona, ricca di jumpscare, con l’introduzione di nuovi elementi di gameplay che non ci hanno del tutto convinti ma che sicuramente vanno premiati ed apprezzati per gli intenti rivoluzionari.

Chernobyl: la desolazione dei sopravvissuti 

Il 26 aprile 1986 si è verificato un evento storico di portata mondiale. Il reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl si è rotto, il che ha portato all’esplosione ed alla contaminazione radioattiva della vasta area.

All’inizio del febbraio 1987, 9 mesi dopo il disastro, un team di scienziati dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca ha ricevuto segnali che hanno dimostrato l’esistenza di persone in attività in un’area precedentemente evacuata. Inoltre, sono state scoperte varie anomalie inspiegabili. Si è scoperto che i segnali provenivano dall’Istituto S.W.A.N situato vicino alla città di Prypiat. Il suo nome deriva dall’abbreviazione Syndrome Without A Name, il termine dato al gruppo di sintomi che non si verificano in nessuna malattia conosciuta e catalogata. La struttura stava conducendo ricerche mai viste prima sui disturbi neurologico-psicologici.
Gli scienziati insieme ad un gruppo di paramedici ha deciso di avventurarsi all’interno dell’Istituto per esplorare il luogo e salvare le persone che probabilmente sono ancora vive all’interno…

Questo è l’incipit, fornito dagli sviluppatori di S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored. La storia è raccontata inizialmente attraverso filmati finemente realizzati, con immagini reali probabilmente presi dal vero disastro nucleare accaduto nella zona russa. È chiaro che il titolo riprende le vicende ma ne interpreta molto i significati, introducendo una trama non del tutto originale ma che sicuramente ha come obiettivo quello di intrigare i fan degli horror.  Successivamente, durante le ore di gioco, sarà possibile evincere altri importanti particolari attraverso registrazioni o documenti che dovremo raccogliere e consultare.

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored

Quando il terrore diventa reale

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored sfrutta il classico sistema, ormai comprovato, delle avventure horror: lunghi corridoi, luce fioca o del tutto assente, scritte di sangue piuttosto enigmatiche e la totale assenza di musica atta ad aumentare la concentrazione (e, conseguentemente, il livello di panico) del giocatore. L’enorme ospedale psichiatrico apparirà, almeno inizialmente, piuttosto uguale a se stesso con poche zone davvero diversificate, che solitamente nascondono punti fondamentali per il proseguire dell’avventura.

I puzzle erogati al giocatore saranno di una semplicità talvolta disarmante, rendendo chiara l’intenzione più tipicamente horror che l’effettiva esperienza di gameplay: il titolo punta a spaventare, a raccontare un avvenimento non troppo distante dalle nostre coscienze e soprattutto localizzando il tutto in un luogo davvero esistente. La breve durata del gioco, appena cinque ore se finito in tranquillità, non consente di comprendere fino alla fine le ragioni che hanno spinto gli scienziati a comportarsi in un determinato modo: si procederà letteralmente bombardando il player di nozioni, dando effettivamente poco spazio per meditare sugli effetti di quest’ultimi. Il gioco non ci darà tregua, scaraventandoci contro orde di nemici (del tutto innocui ma che fanno parte del contorno jumpscare) che spesso ci lasceranno proseguire per la nostra strada, ma che altre volte saremo costretti ad affrontare. Nel primo caso è chiaro che l’esperienza complessiva più squisitamente horror viene meno, poiché tolta la sorpresa iniziale resterà nient’altro che un oggetto inanimato a schermo accanto al quale potremo proseguire senza problemi. Ciò che invece fa mostrare il fianco ad una produzione non proprio brillante, è il caso delle cosiddette entità ostili.

Durante l’esplorazione, il giocatore verrà spostato in portali dimensionali paralleli in cui dovrà affrontare entità misteriose. Qui, l’anima FPS viene fuori, ma è una triste parentesi del tutto trascurabile: il sistema di puntamento, già deficitario durante le sessioni di esplorazione, è chiaramente il tallone d’Achille di lunghi e monotoni scontri di cui si poteva chiaramente fare a meno. Sicuramente da rivedere.

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored

Una realizzazione… sinistra

La realizzazione tecnica del titolo abbassa notevolmente la qualità dello stesso: continui cali di framerate rendono impossibile l’avanzare in certi punti del gioco. In particolare, su Xbox Series S, sarà impossibile avvicinarsi ai muri di una stanza, poiché il gioco comincerà a scattare vistosamente.

Al contempo, il sistema di puntamento non è responsivo, ed in generale i comandi sono tutt’altro che intuitivi. Anche la gestione della telecamera è stata palesemente trascurata, rendendo difatti un incubo potersi muovere agevolmente nei lunghi corridoi dell’ospedale. A proposito di questi, gli asset e le texture sono state abbondantemente riciclate, con una scarsa cura per i particolari piuttosto lasciati al caso. L’aspetto sonoro del titolo offre pochi effetti, ma in ogni caso saggiamente utilizzati in concomitanza ai jumpscare. Un lavoro di cui si possono sicuramente apprezzare gli intenti.

Commento finale

S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored è un horror sicuramente non troppo consigliato per gli esperti del genere: l’approssimazione di certe meccaniche e l’assenza di elementi rivoluzionari potrebbe spostare presto l’ago dell’interesse verso il basso. Lo consigliamo invece vivamente ai neofiti, sebbene il titolo non goda di una buona conduzione tecnica.

VOTO: 6

Pro

  • Filmati e narrazione molto ispirati
  • Jumpscare ben riusciti

Contro

  • Troppo breve
  • Continui cali di frame e problemi di gestione della telecamera
  • Troppo confusionario nell’erogazione di informazioni utili a capire la storia

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.