Gotham Knights – Recensione

La Bat-Family è per la prima volta l’assoluta protagonista di un videogioco. Ecco la nostra recensione di Gotham Knights!

  • Nome completo: Gotham Knights
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series X/S, PC
  • Developer: Warner Bros Montréal
  • Publisher: Warner Bros Games
  • Data d’uscita: 21 ottobre 2022
  • Genere: Action RPG
  • Versione testata: Xbox Series X

A distanza di 7 anni da Batman: Arkham Knight, Warner rispolvera nuovamente la sua licenza DC più prestigiosa per un nuovo videogioco ambientato nell’universo del pipistrello.

Archiviato il filone della serie Arkham realizzata dai talentuosi ragazzi di Rocksteady, il pipistrello ritorna nel mondo dei videogiochi con un titolo più peculiare, che mette al centro della vicenda alcuni dei personaggi più amati della Bat-Family, mentre il testimone dello sviluppo passa alle redini di Warner Bros Montréal, uno studio che aveva già avuto modo di dire la sua con Batman: Arkham Origins, prequel un po’ apocrifo all’interno della trilogia di Rocksteady, ma che per quanto ci riguarda aveva saputo proporre alcuni momenti molto entusiasmanti riadattati da alcune delle più celebri run fumettistiche del personaggio.

Gotham Knights, questo il titolo del nuovo videogioco, è una dichiarazione d’intenti piuttosto coraggiosa da parte di Warner: spostare i riflettori sugli eroi che hanno fatto da spalla a Batman durante la sua carriera da vigilante, usando come incipit proprio la morte del loro mentore. Ecco la nostra recensione!

Batman è morto. Lunga vita a Batman!

In Gotham Knights, Batman è morto sul serio, o almeno così dice WB Montreal, dal canto nostro però non vogliamo svelarvi se lo sviluppatore è cascato nel classico cliché oppure no, quindi ci limitiamo a ribadirlo: il pipistrello è morto in questa storia e tanto basta per mettere in moto una serie di eventi che spingeranno i suoi “allievi”, Nightwing, Robin, Batgirl e Red Hood a tornare in azione per raccoglierne l’eredità e unire le forze per proteggere una città di Gotham che senza il suo Cavaliere Oscuro è come se avesse perso la bussola.

Uniti da una premessa drammatica, i quattro protagonisti decidono di mettere in piedi un nuovo rifugio sfruttando il Campanile di Gotham City. All’interno di questa base, che fungerà da HUB centrale prima di ogni scorrazzata nottura in città, il gruppo sta cercando di portare a termine l’ultimo caso in sospeso a cui stava lavorando Batman e, come già anticipato dal primo trailer di presentazione, le indagini li ricondurranno alla leggendaria Corte dei Gufi, una società segreta che da secoli agisce nel “dietro le quinte” del sistema politico e sociale della gotica città.

Per secoli la società ha tenuto sotto controllo la città di Gotham, e nella sua cerchia si celano alcune delle famiglie più antiche e facoltose, le quali hanno operato in gran segreto compiendo omicidi, corruzione e occultamenti di ogni genere.

Come la campagna marketing aveva ben anticipato, Gotham Knights è un videogioco che esplora per la prima volta questo mondo, ma dal punto di vista dei comprimari di Batman, che si ritroveranno coinvolti in un complotto molto più grande di quanto potessero immaginare. Il modo in cui gli autori hanno delineato questo il mondo dei Gufi si riallaccia perfettamente ad un altro tema che abbiamo particolarmente apprezzato in questo gioco: la direzione artistica.

Diversamente dalla struttura “puzzle like” che abbiamo visto nei giochi della serie Arkham, qui gli sviluppatori hanno voluto proporre davvero una metropoli di ampio respiro, delineata da tanti quartieri iconici che sfoggiano delle architetture familiari. E’ un gioco che da questo punto di vista trasmette enorme passione per la storia editoriale di Gotham  da parte di chi ha lavorato alla sua architettura digitale ed è proprio quando si entra in contatto con il mondo della Corte dei Gufi che l’aspetto gotico, con quel retrogusto antico di metà ‘800 emerge con prepotenza. Non abbiamo alcun dubbio, se c’è una cosa che abbiamo veramente amato di Gotham Kinights, è proprio la cura maniacale riposta dagli sviluppatori nella realizzazione di Gotham City, più che mai vivace grazie (finalmente!) alla presenza di NPC a popolarne le strade.

Il primo vero RPG ambientato nel mondo di Batman

Gotham Knights si può considerare la prima vera incursione di Batman nel mondo degli RPG e da questo punto di vista vogliamo fugare immediatamente ogni dubbio: questo non è Marvel’s Avengers, ma un gioco single player puro che non ha la pretesa di essere un live-service, piuttosto recupera molto dagli ultimi Assassin’s Creed di Ubisoft, ma anche in questo frangente gli sviluppatori hanno voluto fare una cernita sui contenuti senza sfociare nella bulimia del recente Valhalla, che aveva una longevità veramente eccessiva della sua campagna principale, con tanto di epilogo definitivo relegato ad un lungo ed estenuante endgame.

Gotham Knights si muove come nel più classico degli open world, con una durata complessiva della campagna che si aggira sulle 10/15 ore e una mappa ricca di attività secondarie che si sbloccano in quantità sempre maggiori progredendo nella storia, tuttavia parliamo di sfide, prove a tempo e collezionabili. Non mancano anche i casi secondari dedicati ad alcuni dei villain più famosi di Batman, i quali si legano a doppio filo con le varie fazioni che popolano la città. I casi molto spesso spingono il giocatore a completare degli eventi criminali che appariranno sulla mappa durante le ronde notturne, da cui poi si ricaveranno gli indizi necessari per avanzare nelle varie storie. A grandi linee tutta la progressione si articola con questo modus operandi e nonostante possa rischiare di scadere facilmente nella ripetitività, il gioco ha dalla sua un combat system piuttosto divertente.

Gotham Knights è un RPG e come tale il suo focus principale è quello di stimolare il giocatore ad investire tempo e risorse nella progressione ruolistica dei quattro protagonisti. Nightwing per esempio è il personaggio più agile del gruppo e si muove tra i tetti con il suo aliante; Batgirl è quella che ricalca maggiormente Batman in termini di moveset e abilità, con tanto di cappa per planare durante gli spostamenti e i batarang come arma da lancio; Red Hood si potrebbe definire il tank di turno, quello robusto del gruppo che può contare su gadget di vario tipo e può muoversi velocemente tra i palazzi sfruttando i suoi poteri mistici legati al Pozzo di Lazzaro, con una verticalità unica rispetto agli altri; infine per gli amanti dello stealth più puro troviamo Robin, che basa buona parte delle sue tecniche proprio sulle azioni silenziose, mentre per gli spostamenti attinge al teletrasporto dei satelliti della Justice League..

I quattro personaggi possono essere selezionati in qualsiasi momento prima di ogni pattuglia notturna e una delle cose che abbiamo maggiormente apprezzato è che la progressione è unificata, questo significa che giocando solo nei panni di uno di loro, i punti da investire nello sblocco delle abilità saranno condivisi anche agli altri tre personaggi. Questo non solo permette di alternarne l’utilizzo senza preoccuparsi del loro livello, ma elimina alla base ogni finalità di grinding. Come se non bastasse, gli sviluppatori hanno lavorato di fino dando ad ognuno dei protagonisti delle cutscene uniche nella storia. Quindi significa che pur non essendoci finali multipli o bivi, il giocatore potrebbe essere stimolato a rigiocare la campagna per affrontare la vicenda da un diverso punto di vista e sbloccare anche dialoghi opzionali nel Campanile, che contribuiscono a caratterizzare questo affiatato gruppo di giovani protagonisti, che hanno abitudini e hobby unici. Non solo ci si immedesima maggiormente nelle loro storie, ma il fatto che abbiano stili di gioco diversi, spezza la monotonia e ci auguriamo che in futuro possano arrivare altri membri della bat-Family come DLC.

Il secondo aspetto importante, sul quale il team si è concentrato veramente tanto, è l’equipaggiamento. Ogni personaggio è dotato di una tuta e due armi, da mischia e da lancio. Come nel più classico dei giochi di ruolo, buona parte del tempo sarà spesa nel crafting dell’equipaggiamento, che ha diversi gradi di rarità, livelli e attributi. Dal nostro canto non abbiamo sentito il peso del grinding, le risorse si ottengono con una certa naturalezza, aprendo bauli oppure come ricompense completando determinati obiettivi e indagini sul campo. Per gli amanti dell’estetica, ogni tuta presenta fino a tre diverse modifiche, con annessa la possibilità di applicare varie tinte di colore per dare uno stile personale ai personaggi. Le colorazioni inoltre si estendono anche alla Batcycle, ovvero il principale mezzo di trasporto con il quale i personaggi possono muoversi per le strade di Gotham, richiamabile in qualsiasi momento con la pressione di un tasto. A tal proposito, l’esperienza di guida è veramente piacevole. Il mezzo inoltre è stato valorizzato con alcune sfide secondarie, delle corse a tempo che se completate, ricompensano il giocatore con nuove colorazioni (e sono veramente tante eh).

Non chiamatelo free flow

Il combat system di Gotham Knights si fonda chiaramente sulle basi della serie Arkham, tuttavia non si tratta di un free flow classico. Pur restando un sistema di combattimento basato sul tempismo, tutto cambia nel momento in cui ci si rende conto che la parata è stata rimpiazzata dalla necessità di effettuare schivate con il giusto tempismo, tuttavia non si esaurisce così, perché il cuore dell’esperienza è rappresentato dalle abilità Slancio dei personaggio, essenziali per rompere la difesa di determinati nemici. Gli Slanci però non sono abusabili e vanno utilizzati con parsimonia perché la loro attivazione richiede la carica di una barra di energia che si accumula infierendo sugli avversari. Le abilità Slancio sono strutturate come se fossero la morra cinese, ognuna di esse è pensata per essere più efficace con determinati tipi di avversari ed è apprezzabile la scelta dello sviluppatore di proporre tanti nemici diversi legati a determinate fazioni sparse in giro per Gotham. Ai livelli di difficoltà più elevati questo si rivela un grande punto di forza, ma la nota dolente è una IA troppo poco responsiva, facilmente aggirabile nelle fasi stealth, mentre negli scontri a viso aperto si scade nella solita zuffa di gruppo poco brillante, fatta di nemici lenti e poco responsivi che attendono rigorosamente il loro turno prima di attaccare. Che lo si ami o si odi, Gotham Knights purtroppo rientra in quella fascia di action RPG open world molto derivativi e commerciali. Non che questo sia necessariamente un male, ma neanche un pregio che lascia veramente il segno.

Nel nostro test su Xbox Series X, ci siamo ritrovati a fare i conti con un gioco animato da scelte veramente discutibili sul piano tecnico: nessuna performance mode con i 60 fotogrammi al secondo, bensì un titolo forzato oltre ogni limite a girare in 4K e con Ray Tracing attivo. Il risultato? Una gran bel colpo d’occhio che deve fare i conti con dei 30 fotogrammi al secondo non sempre stabili, soprattutto durante le fasi esplorative dell’open world. Una scelta francamente inspiegabile e che siamo certi desterà non poche polemiche al day one.

Diversa la situazione per gli interni, dove abbiamo un codice più stabile, ma è proprio il caos a schermo il tallone d’achille dell’ottimizzazione. E sia chiaro, il gioco non è affatto ingiocabile, ma in un panorama nel quale le console stavano iniziando ad abituarci ai 60 fotogrammi al secondo, l’occhio ne risente inevitabilmente. Questo perché pur trattandosi di un RPG, il combat system del gioco basa comunque i suoi principi sul tempismo e la reattività dei controlli. Da una nuova generazione di console che non ha ancora espresso il suo vero potenziale, questo scenario tecnico ci ha destato non poche preoccupazioni per il futuro. Preoccupazioni che speriamo vengano fugate da patch risolutive in fase di post-lancio.

Piccola disgressione vogliamo dedicarla anche alla modalità multiplayer del gioco. Gotham Knights è un prodotto single player al 99%, con quella percentuale restante che si può identificare in una modalità co-op a due giocatori per niente invasiva, ma che permette di godersi maggiormente la città di Gotham City in compagnia di un amico. Ebbene però sottolineare che non mancano comunque delle abilità sbloccabili dedicate al gioco di gruppo, ma il multiplayer è talmente marginale ai fini dell’esperienza che gli sviluppatori hanno deciso di tagliarlo fuori anche dai Trofei e gli Obiettivi sbloccabili.

Il New Game Plus

Dopo aver terminato la campagna è possibile ricominciare la storia per rivivere gli eventi da un diverso punto di vista dei quattro personaggi, mantenendo la progressione della partita precedente, ma con nemici più forti e un level cap aumentato a 40. Questo aumenta in maniera esponenziale la rigiocabilità del titolo e garantisce sostanzialmente l’accesso al “loot” di grado Leggendario per costruire la propria build ideale. L’equipaggiamento di grado Leggendario inoltre può potenziarsi ulteriormente completando determinati crimini in città. Insomma, Gotham Knights è un titolo che si presta molto ad un supporto post lancio corposo ed è evidente la volontà degli sviluppatori di lasciarsi aperte delle porte per raccontare altre storie o approfondire maggiormente quelle già introdotte. Dopotutto Gotham è una città che non dorme mai.

Commento finale

Gotham Knights è un RPG open world che una volta tanto decide di mettere in secondo piano Batman per renderlo una figura più mitica all’interno della storia, un mentore che ha contribuito a forgiare le nuove leve destinate ad ereditarne il mantello, ma anche un vigilante che con il tempo ha ottenuto il rispetto della città. La storia di Gotham Knights funziona, soprattutto per la bravura con cui gli sceneggiatori cercano di mettere in risalto le personalità dei quattro protagonisti, sfaccettati e uniti dall’eredità di Bruce Wayne, che prima di essere un mentore è stata una seconda figura paterna per tutti loro. E’ quando si guarda al comparto più ludico che la produzione di Warner Bros Montréal non lascia veramente il segno, limitandosi a riproporre un buon prodotto su licenza, ben tarato nei contenuti, ma che lascia comunque un retrogusto di inevitabile “già visto”.

VOTO: 7.8

Pro

  • Una storia di eredità e famiglia che funziona
  • Combat system essenziale ma divertente
  • Tanti contenuti, ma non abbastanza da renderlo eccessivamente prolisso e noioso
  • I quattro personaggi offrono una buona diversificazione dell’esperienza
  • Una delle Gotham City più belle che si siano mai viste in un videogioco

Contro

  • Su Xbox Series X abbondano i fenomeni di pop-in e un framerate altalenante in fin troppe occasioni
  • E’ un classico prodotto su licenza che recupera tante idee da altri giochi open world, non lascia il segno 
  • La performance mode a 60 fotogrammi avrebbe giovato sensibilmente al combat system
  • IA non pervenuta

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