“Promise and the Monster” è il titolo di un libro per bambini. Protagonisti di questo racconto un pony chiamato Promessa ed un mostro, chiamato (provate ad indovinare un po’) Mostro. Storia di amicizia e di libertà.
“Promise and the Monster” è il nome adottato dalla svedese Billie Lindahl per il suo progetto musicale. Lei è una polistrumentista scoperta da Josè Gonzales (col quale condivide anche l’etichetta, l’Imperial), per il quale ha aperto molti concerti.
“Transparent Knives” è il suo esordio, tra luci e ombre.
Luci, le sue armonie costruite dalla sola chitarra acustica e dalla voce (vedi l’opener Sheets o Night Out) arricchite in alcuni episodi da altri strumenti, sempre suonati da lei, come l’organo, il violoncello (le atmosfere gotiche di A Room With no View, l’optimum del disco), il flauto e il glockenspiel (la sognante Whiter).
Ombre, la musica scarna accarezza delle liriche glaciali che raccontano pazzie omicide, paranoie, isolamento. Sono piccoli fantasmi che non trovano tregua.
Regna un’aurea di intimismo, di decadente passione e di solitudine, la più profonda. Contrasto è la parola chiave del disco.
“Transparent Knives”, un piccolo gioiello del 2007 appena mandato in soffitta.
Marco “C’est Disco” Gargiulo per Mag-Music
1 comment