I Devocka sono una giovane band ferrarese di matrice punk-noise con sfumature alternative rock. Il loro nome deriva da Arancia Meccanica e ne raccolgono le suggestioni per trasformarle poi in musica, sempre in bilico tra l’ultraviolenza e la ragione, tra la quiete e la tempesta. In una parola: spaccano (come dicono i giovani). Dopo un EP omonimo e l’album “Non sento quasi più” del 2006, ecco il nuovo lavoro “Perchè sorridere?“. Un titolo quanto mai perfetto in questo periodo di crisi generale. Grazie alla collaborazione con Giulio Ragno Favero, bassista/chitarrista del Teatro degli Orrori ed ex One Dimensional Man, il nuovo dei Devocka è un urlo che sovrasta il rumore, è uno scatto di rabbia, è una sberla mentre dormi. Undici brani eccellenti.
Piero è un ritratto di un uomo moderno, che “Non ha mai pensato ad una vita diversa da questa, felice di essere guidato da una persona che ha charme e con una moglie impegnata a rassodarsi i glutei“. Corri è in assoluto il brano migliore del disco: d’impatto immediato, con un basso martellante e una chitarra graffiante, il cantato impusivo e potente. Umor Vitreo, come pure la title-track che segue, ricordano molto Il Teatro degli Orrori ma non per questo ne risultano una brutta copia, anzi sono ottimi brani. Segue Ventre, caratterizzata da una chitarra “urlante” che interrompe un’atmosfera calma iniziale. Troviamo la partecipazione di Giulio Ragno Favero alla chitarra nel pezzo Pane il cui ritornello melodico è vera poesia (“Chi poi pagherà l’effetto di un intento abrasivo, chi poi parlerà educandoti all’errore violento“). I timpani continuano ad essere colpiti in Medved per trovare un po’ più di pace (ma non troppa) in Altre 100 volte, uno dei brani migliori del disco. Lab e Software sono canzoni più lente e meno “da pogo” ma non smorzano i toni potenti delle precedenti. L’ultimo pezzo è Azione/Reazione dove regna un’atmosfera tesa, che inibisce ed esplode in un finale travolgente.
“Perchè sorridere?” è un album potente, coinvolge l’ascoltatore fino a fargli provare le sfumature e gli stati d’animo suonati, non passa inosservato/inascoltato. I Devocka sono una band che sa cos’è la musica e lo fanno sentire. Come rimanere indifferenti?
Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music
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