Come può suonare un disco post-rock nel 2010?
Chiedetelo ai The Brilliant At Breakfast!
Sì, perché il disco d’esordio della band ci regala quasi un’ora di sound etereo, dilatato, intenso, a volte quasi psichedelico.
Il lavoro è decisamente lungo per gli standard attuali ma ben s’inserisce nel panorama alternative dove la riscoperta o comunque l’influenza del genere si sta facendo sentire in molte produzioni.
Il lavoro più che una raccolta di pezzi è un viaggio (spesso strumentale) dove vi ritroverete dall’inferno ai paesaggi del nord dell’Europa in una tonda bolla di suono ovattato ma sempre pronto a impennate strumentali.
Non c’è solo post però, il disco è molto di più. Alcune soluzione per le chitarre e le voci hanno qualche eco shoegaze e delle volte si vira quasi in direzione Radiohead come in Shame e l’arpeggio iniziale di In Heaven.
Non è certo un disco di facile ascolto, ma se piacciono i dischi coinvolgenti che ti rapiscono e ti riportano a casa solo quando l’ultimo feedback si è spento, beh allora “Romy’s Garden” fa per voi.
Daniele Bertozzi per Mag-Music
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