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“Un piccolo scrigno”.
Cosi è definito nel comunicato stampa “Temporali e rivoluzioni”.
Giuliano Dottori ritorna con questo secondo album dopo aver condiviso e condividendo ancora esperienze con Atleticodefina e Amor Fou. Dopo le atmosfere intimiste del predecessore “Lucida”, questa volta Giuliano ha prediletto un suono più semplice, meno elaborato e, in conclusione, più rock e rarefatto. Le musiche di questo lavoro, infatti, non hanno bisogni di amplificatori e cavi per esprimere forti emozioni.
Affiorano cosi i vari riferimenti alla consolidata tradizione italiana della canzone d’autore (De Gregori in primis) ma anche alle nuove leve cantautoriali come Moltheni (sentire, ad esempio, l’iniziale Chiudi l’emergenza nello specchio) o Riccardo Sinigallia.
Come definire quest’album? Un lungo abbraccio sotto la pioggia battente, forte, robusto ed pieno di calore.
Un bel lavoro, davvero, colto ed elegante.
Marco Gargiulo
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