“Hangover The Top” è come un elettrizzante giro sulle montagne russe più spericolate e meno sicure del mondo.
Chiamatelo semplicemente math-rock, se la cosa può rassicurarvi, ma qui siamo decisamente fuori da tutti gli schemi, sfiorando qualsiasi genere musicale con richiami che spaziano dal metal all’elettronica più ostinata.
Chitarre e ritmiche potenti si fondono a synth elettronici in viaggi per lo più strumentali dove basta solo il titolo a far capire che ambientazione incontreremo nel pezzo, come nella poco rassicurante Fear. Pezzi in cui non c’è un attimo di tregua e dove le orecchie non fanno in tempo ad abituarsi che già tutto cambia, si trasforma in modo sorprendente, passando da momenti claustrofobici come nell’iniziale Roquedur ad ambientazioni decisamente più epiche, Good Radiations, passando per rari momenti più d’atmosfera, come servissero per riprendere fiato per poi ripartire di nuovo fino alla chiusura dove trova spazio Here come the warm Jets, cover di Brian Eno portata oltre i sei minuti che ben si adatta nell’economia del lavoro.
In definitiva possiamo dire che i Marvin sono capaci di maltrattare i vostri sensi con una classe e un carisma tale che i brani finiscono per essere vissuti e non solo ascoltati e il disco nella mente si trasforma in un film.
E che film!
Daniele Bertozzi per Mag-Music
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