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Ritorna Andrea Chimenti a cinque anni dall’apprezzato “Vietato morire”; lo fa con un incessante e battente sentimento di rinascita e di ripartenza, sia musicale che concettuale. Lo fa con quella costante che tanto lo contraddistingue: l’amore, quello fine a se stesso, celebrativo; ma anche l’amore in fase di cambiamento, dove poi si arriva al punto (la tempesta) di prendere la spinta e risalire per tornare più splendenti di prima. Attenzione, non è solo il meraviglioso aspetto ideale a rendere Chimenti quasi nuovo, perché anche musicalmente ci si ritrova in un ascolto nuovo, più genuino, più spontaneo, diretto.
“Tempesta di fiori” è un album che insegna molto: ci avvia a capire che non tutti i mali vengono a nuocere e che a guardare tutto nelle varie prospettive non ci si sbaglia affatto (“sono gli alberi a crescere, oppure il cielo che si avvicina”). Un album che con il suo essere sensuale ci insegna l’umiltà, magari davanti all’essere femminile, dove l’uomo spesso si sente Stupido e altro non può che sublimare la donna, concetto che ben si comprende dall’ascolto del singolo Bellissima o dalla romantica Sangue. Sì, romantico: Chimenti sa esserlo anche quando parla di coraggio, coraggio nel rinascere e nel rialzarsi da una “brutta caduta” perché questo “è un giorno che nasce per te” e che finalmente Qualcosa cambierà. Certo, non sarà semplice riprendersi, ma tranquilli perché ci saranno date Lezioni pratiche di volo.
Con questo nuovo modus operandi Chimenti si conferma cantautore di classe sopraffina e maestro di raffinatezza. A conferma di ciò anche, e quasi dimenticavo, la riuscitissima cover di un pezzo di Alan Sorrenti: Vorrei incontrarti, dove sorprende la voce di Valentina Cidda dei Kiddycar.
Davide Ingrosso
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