Sarà perché già il loro nome, perlomeno nel nostro paese, è un ossimoro più che evidente. Sarà perché sono quattro tipi vestiti da carabinieri e l’immaginario da barzelletta tipicamente italiana diventa sempre più reale. Sarà perché musicalmente sembrano i nipoti dei Ramones e dei Dead Kennedys.
“Per proteggere e servire” è un album tipicamente garage punk: brani velocissimi e piuttosto brevi, abbondanza di distorsione, testi velenosi e critici. Meno di venticinque minuti durante i quali gli Smart Cops, da bravi poliziotti, te le suonano di santa ragione, con quella voglia di rock’n’roll non tanto rivoluzionario bensì ribelle, con le loro chitarre graffianti e le loro parole crudeli come manganelli.
Niente di nuovo, penserete. Sì, niente di nuovo, eppure se pensiamo al panorama musicale italiano abbiamo ben poche band armate con pensieri così taglienti e così ben presentati. Se poi incorniciamo il tutto in ritmi sfrenati e senza pause, il risultato non può che essere interessante.
Questo undici tracce, che oltretutto appartiene alla scuderia de La Tempesta, è proprio un bel disco; l’ironia critica e la crudeltà realistica sono qui così saggiamente mescolate che quasi quasi iniziano a starmi simpatici anche i poliziotti veri.
No dai, scherzo.
Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music
0 comments