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Due anni dopo il nostro primo “incontro”, eccoci qui di nuovo a parlare di Ilaria Graziano. L’occasione ce la offre l’uscita, qualche mese fa, della compilation “Yoko Kanno produce Cyber Bicci”.
Come nasce questa raccolta?
Dopo anni di collaborazioni e di canzoni che hanno riscosso un ottimo consenso tra gli appassionati del genere la produzione ha deciso di farne una raccolta.
“Yoko Kanno produce Cyber Bicci”, un titolo curioso. Ma non finisce qui: come mai sei accreditata come ILA?
Credo che a loro interessasse dare un’identità inedita a questa produzione.
I tuoi concerti, in compagnia di Francesco Forni, si svolgono per lo più all’estero. Oppure, si concentrano nella Capitale. Come mai?
In realtà suoniamo un po’ dappertutto, anche in altre galassie. Anzi, approfitto per dire che il progetto con Francesco che si chiama “From Bedlam to Lenane” è come una grande nave che galleggia sulle stelle e su foreste di bamboo, che ti può portare ovunque tu voglia, basta che tu sia folle abbastanza da poter amare e pronto a partire con una valigia vuota, perchè avrai bisogno di spazio per poterla riempire, strada facendo, di suoni colori e luoghi sconosciuti…
Vorrei soffermarmi sui tuoi testi. Come nascono? Dato che queste canzoni fanno parte di colonne sonore appartenenti a tre anime differenti (“Ghost in the Shell”, “Cowboy Bebop” e “Wolf’s Rain”) mi domando se nascano sulla base di esperienze personali o magari prendono ispirazione dalla sceneggiatura e dai personaggi degli anime? Ad esempio, per me il testo di Einstein Groovin sembra parlare di Faye Valentine. Ancora, la bellissima Pearl sembra riflettere i sentimenti di Spike Spiegel.
Sì, vengo guidata dalla storia dei personaggi e dall’evento in particolare su cui poi la canzone fa da colonna sonora. Poi ci si può sempre immedesimare o meno in una determinata situazione.
Che mi dici di Un soffio di vento e RR Lyrae, i due inediti della raccolta?
Sono gli unici due brani della raccolta a non essere colonne sonore per gli anime. Sono due brani scritti per “Cyber Bicci”.
Yoko Kanno, in una recente intervista, ha detto: “This album is just the first”. Che cosa bolle in pentola?
In questo momento una bella zuppa di verdure! Calda calda! E non è per deviare dalla domanda, ma riferito a quello che ha detto Yoko. Non lo so… di solito è bene affrontare i progetti quando si è anche pronti a realizzarli.
Il tuo album solista quando vedrà la luce?
“From Bedlam to Lenane” è già un prodotto che vede il mio percorso da solista prendere una certa direzione, se in questo percorso la mia voce si fonde con la voce di Francesco e con le note della sua chitarra diventando un terzo elemento è sempre e comunque parte del nostro lavoro da “solisti” che si, ci vede insieme, ma come due artisti con la propria individualità dove ognuno ha la sua storia da raccontare, dove l’uno entra nel racconto dell’altro facendo da coro, da voce fuori campo e condividendo le emozioni con le stesse affinità artistiche.
Foto di Melania Stricchiolo
Marco Gargiulo
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