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Proprio in questi giorni è in fase di registrazione, in Svezia, il nuovo album dei milanesi Veracrash. Sì, Svezia, perchè a essere impegnato con la band c’è Niklas Källgren, chitarrista dei Truckfighters. Quello che segue è il resoconto di queste lunghe giornate passate, pressochè, in studio. Senza distrazioni quindi, o quasi.
Prima parte
Siamo arrivati in quest’oscura cittadina svedese la sera del 19 gennaio. Come e perchè siamo giunti fino a qui, non mi è ancora ben chiaro. Tutto è iniziato quando il nostro booker tedesco ci ha proposto di suonare nel più grosso festival della Svezia qualche mese fa… ma mai avremmo pensato di venire a registrare il nostro secondo disco qui. Durante i giorni del festival (chiamato Live at Heart) è capitato che Niklas Källgren dei Truckfighters sia rimasto colpito vedendoci suonare e successivamente ci abbia chiesto di fare il disco da lui. Che dire? Non ci abbiamo pensato su molto, abbiamo accettato quasi subito. La voglia di levarci dal cazzo l’Italia con le sue menate insopportabili era troppo forte e così ci è sembrata la cosa più coerente da fare… d’altronde per noi il nostro paese è sempre stato un intralcio, musicalmente parlando (e non solo).
In questi primi sette giorni abbiamo vissuto chiusi in studio praticamente ventiquattro ore al giorno. Il disco non ha ancora titolo, né tracklist, ma solo una serie di pezzi molto aggressivi e psichedelici. Si lavora molto e bene, la professionalità e la velocità degli svedesi sono uniche. Abbiamo fatto bassi e batterie, stiamo finendo le chitarre. Già così rompe il culo all’80% della musica italiana (LOL). D’altronde questo è solo il secondo disco che facciamo. Il primo “11:11”, pur non esente da qualche immaturità, ci ha permesso di conquistare un certo numero di fan in tutto il globo e di suonare fuori dai confini italici. Con quest’album invece siamo riusciti a definire maggiormente il nostro sound. Il nostro intento è quello di diventare riconoscibili a un primo ascolto e credo che pian piano ci stiamo riuscendo.
Detto questo, registrare un disco in sedici giorni non è cosa facile. La pressione è molta, ci s’incazza con facilità l’uno con l’altro, si vive in studio, quindi ci si lava poco, si mangia malissimo e si beve tantissimo. A tutto questo vanno aggiunte le improvvise depressioni, i deliri notturni nei locali svedesi, le fighe svedesi, il freddo disumano, il fatto che non ci si possa masturbare in pace e molto altro ancora…
Seconda parte
Abbiamo finito le registrazioni in Svezia. Io e Marco (chitarrista) siamo tornati in Italia il 5 di Febbraio, dopo aver passato una settimana a finire le voci e le chitarre a meno sedici sotto lo zero, in compagnia di oscuri musicisti svedesi, letteralmente murati vivi in studio, giorno e notte. (Fede e Massimo, sezione ritmica sono rientrati una settimana prima di noi).
Niklas Källgren (Truckfighters) è stato molto bravo a tirare fuori il meglio da questo disco in pochissimo tempo. Il risultato è un album di stoner punk che a volte vira verso lidi più pesanti e psichedelici. Un disco che comunque non lascia molto scampo, né da una parte, né dall’altra.
Il disco vede le partecipazioni di Mr. Pezo (Truckfighters, Witchcraft), lo stesso Niklas, ma ci saranno altri guest, poiché c’è tempo prima che esca e mancano ancora dei ritocchi qua e là. Cmq il discorso è che in due settimane, contro tutte le previsioni, abbiamo fatto un disco che suona potente come volevamo e che ci aprirà più porte all’estero (e forse, ma dico forse, in Italia). Ah, io per una volta, sono contento delle parti vocali e questo mi mette di buon umore.
Saranno i tempi d’internet o la nuova torre di Babele… non so. In Svezia chi l’ha ascoltato ci ha consigliato di proporre questo disco a mille etichette. Per ora lo ascoltiamo a rota nell’iPod, poi si vedrà…
Uscita prevista: settembre/dicembre 2012.
Francesco Menghi
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