Dirty Three – Toward the Low Sun

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Sette anni fa i Dirty Three uscivano con “Cinder”, quell’album che inseriva parti cantante nel tipico sound, ormai storico, della band australiana. Tra i vari brani, si ricorda ad esempio Great Waves che alla voce presentava addirittura Cat Power. Ma di certo, per una band miliare che ha già lasciato la propria indelebile impronta, non c’è bisogno affatto, nel 2012, di un nuovo tentativo di rinnovarsi cercando la svolta. Almeno secondo il mio punto di vista. Ed effettivamente “Toward the Low Sun” è decisamente un ritorno al passato, un ritorno a quella soffice malinconia che con “Ocean Songs” è diventata un punto fermo per gli amanti del genere e non.

Il nuovo album riaccende i ricordi e i colori del tempo che fu, con una particolare abilità nel variare e passando con facilità dalle classiche nenie rilassanti e confortevoli (Moon On The Land, Ashen Snow e diversi passaggi nel corso dell’album, specie quando il violino di Ellis o l’aggiunta del pianoforte prendono corda) a momenti meno stirati che si presentano con due volti diversi, a seconda del brano cui si fa caso: l’iniziale Furnace Skies insieme a Sometimes I Forget You’ve Gone presentano soluzioni marcate, free jazz e dai tratti spasmodici, Rising Below e The Pier, invece, hanno dalla loro la scelta post-rock che contraddistingue da sempre i Dirty Three; certo, sempre a modo loro, inventandosi ancora una volta la via migliore per rendere emotivo e armonico un brano di jazz cameristico. Poi, a un certo punto, si presenta una svalvolata That Was Was, dal piglio (classic)rock e con tutto l’impianto strumentale che gira melodicamente su stesso, senza però rinunciare alle doverose spigolature.

In fin dei conti, “Toward the Low Sun” sarà anche una creatura fuori dal tempo e difficile da interpretare se non si ha la giusta pazienza (o non la si vuole avere?), ma ha un’atmosfera pacata e dirompente al tempo stesso che sa tanto di un saluto da parte di un trio non per tutti ma fondamentale. E tanto basta.

Davide Ingrosso per Mag-Music

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Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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