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Pur vivendo in Italia, fa un certo effetto ritrovarsi a contatto con una Germania avente, nel suo DNA, la necessità di rappresentare l’arte in più sfaccettature, dove si confondono contaminazioni musical-teatrali e una continua ricerca e analisi atta alla creazione di un suono compatto, solido, anche virulento, coinvolgente, se non addirittura unico. Se i diretti interessati sono Blixa Bargeld, una vita passata come Seme Cattivo, ma soprattutto come leader degli Einstürzende Neubauten, e un personaggio dal curriculum di altrettanto rispetto quale Teho Teardo, un percorso fatto di elettronica, sperimentazioni e colonne sonore, è naturale che trovarsi fianco a fianco possa essere un’occasione da cogliere non senza qualche imbarazzo. Ma con la voglia di ridere. Anzi, sorridere. Ancora. Ma senza fare tabula rasa della serietà. Una diretta conseguenza per un’integrazione sonora di cotanto genere.
E se questo “Still Smiling” è il frutto dell’incontro in questione, non c’è da stupirsi se a fare da partenza sia l’irruente signorilità di un Bargeld alle prese con la lingua madre di Teardo (Mi scusi), con cui riesce a trovarsi in ottima sintonia, più di certi nostri connazionali, come anche nel proclamo jazzato Defenestrazioni e nella commovente, leggermente funerea, What If. Ma il loro non è solo un incontro di lingue, bensì un ritratto i cui protagonisti si sentono di omaggiare i Tiger Lillies di Alone with the Moon, di tratteggiare il profilo di un qualsivoglia Toni Servillo (A Quiet Life, parte della colonna sonora del film con il suddetto) o di perdersi in una “foresta di antennae” fatta di propaganda, fissazioni, feticci, punti fermi (“The man who screwed a whole country“) e disattenzioni, caratteristiche prossime a venire alla luce una volta che parte il loop natural-industriale di Come Up and See Me, fuso con la sinfonia d’archi del non meno rilevante Balanescu Quartet, di vitale importanza per l’opera, come anche dal lieve incedere di corde che plasma Nur zur Erinnerung. E se Axolotl è un soliloquio che irrompe come un ruggito leonesco, la ninna nanna tra ambient e drum’n’bass Nocturnalie rappresenta la pura seduzione, che si riflette sulla luce della Luna, al suono di una maestria e leggiadria che scorre attraverso la voce, in un ricettacolo come Buntmetalldiebe e una title-track che lascia a bocca aperta. L’interrogativo finale di Blixa, del resto, non sta lì a caso.
È una maestosità che agisce senza colpo ferire, ma al contempo lasciando una grande cicatrice sulla pelle di chi ascolta. Le reazioni di “Still Smiling” non tardano ad arrivare, e contribuiscono a marcare quelle caratteristiche che fanno dei suoi autori dei musicisti di tutto rispetto, magari auspicando una continuazione futura di questo genere di collaborazione. Un lavoro di grande spessore.
Gustavo Tagliaferri
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