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Un serpente che cambia frequentemente la propria pelle, perdendo lentamente anche qualche pezzo della sua vita passata. Deve essere, con molta probabilità, questo lo stile di vita che ha portato Fabio Campetti e suo fratello Michele a prendere una nuova strada, finita prima l’esperienza come Edwood e adesso come Intercity. Ripresentandosi nudi e crudi. Campetty, quindi. E, di conseguenza, questa “Raccolta dei singoli“. Un altro coraggioso tentativo di conciliare l’orecchiabilità con l’alta qualità? Visto il talento dei nostri dubbi non ce ne sono. Perché, tra un intro e un outro che vanno oltre la classica forma di apertura e chiusura di un disco, la frenesia a cavallo di Cowboy Blues e The Muffa Forest, quelle reminescenze scismiche che diventano realtà con Sara Mazo (Scisma) che fa capolino nella sospesa Mariposa blu e ne Il parco dei principi, colmando lo spazio lasciato dall’assenza di Anna Viganò, simpatiche citazioni qua e là, tra Vasco Rossi (Lungofiume) e Franco Battiato (la pacata Brasilia), ed insoliti espedienti (Vittoria), la nuova veste dei fratelli Campetti è così riconoscibile e al contempo così diversa, e non rende i nostri meno talentuosi. Anzi, in questa fase più rock, accentua ulteriormente le qualità che hanno. Missione nuovamente compiuta.
Gustavo Tagliaferri
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