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Forse il grande pubblico l’avrà scoperta per caso. Vai al cinema per “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo e te ne torni a casa chiedendoti: ma quella canzone, quella alla fine, di chi è che era? Quella canzone alla fine è “Dove cadono i fulmini” e l’autrice risponde al nome di Erica Mou. Cantautrice 23enne, Erica è più o, comunque, non è solo quel singolo titolo. Tre album alle spalle – l’ultimo “Contro le onde” è del 2013 – la vittoria del premio della critica al Sanremo giovani di due anni fa e una intensa attività live sono alcuni dei suoi numeri. Quella di seguito invece è la sua traclist. Buon ascolto!
Doris Day – Que sera, sera (Whatever Will Be, Will Be) (dalla colonna sonora de “L’uomo che sapevo troppo”, 1956)
È una canzone semplice semplice che ti entra nel cuore, dolcissima, malinconica, piena di speranza. E poi è il tipico esempio di un brano che sposa perfettamente le immagini di un film (“L’uomo che sapeva troppo” di Alfred Hitchcok), commistione da cui sono molto affascinata.
Sergio Endrigo – Aria di neve (singolo, 1962)
La cantavamo in coro con tutta la famiglia nelle nostre vacanze in macchina. Sarebbe bello farne una cover vera, senza disco che salta e stonature in coro!
Foo Fighters – The Best of You (da “In Your Honor del 2005)
La canzone della mia adolescenza. Da cantare con tutto il fiato.
Nilla Pizzi – L’edera (singolo, 1958)
Da un paio anni a volte la propongo in concerto. È un brano vecchio stampo che però nasconde dei sentimenti forti sempre attuali, e poi lei è un’artista che ha fatto la storia della musica leggera italiana, non possiamo permetterci di dimenticarla.
Lulu Santos – Como uma Onda (Zen-Surfismo) (da “O Ritmo do Momento”) del 1983)
È un brano brasiliano di cui mi sono innamorata l’anno scorso prima di partire per dei concerti a Rio De Janeiro. È stato tradotto anche in italiano con il titolo Come fa un’onda, cantato da Renato Russo. Ed è quel testo sintetico e bellissimo che mi piace interpretare, che sento mio nel profondo.
David Bowie – “Heroes” (da “Heros” del 1977)
Qualche mese fa l’ho suonata insieme a Boosta e gli Après la classe. Sarebbe un sogno registrare quella versione!
Ben Harper – Waiting On An Angel (da “Welcome to the Cruel World” del 1994)
Perché quando l’ho visto per la prima volta live ho cantato talmente a squarciagola questa canzone che lui avrà sentito la via voce molesta fin dal palco! Ho bisogno di riscattarmi con una versione più pacata.
Michael Franks – Monkey See, Monkey Do (da “The Art of Tea” del 1976)
Adoro questo brano. Sentendolo non puoi fare a meno di muovere i piedi a tempo di musica. Penso che i musicisti della mia band lo suonerebbero alla grande!
Francesco Guccini – Vorrei (da “D’amore di morte e di altre sciocchezze”, 1996)
Una delle canzoni d’amore più belle del mondo.
Anouk – Sacrifice (da “Together Alone”, 1997)
Avevo 14 anni ed è stata la prima canzone che ho cantato su un palco accompagnandomi da sola con la chitarra. Le sono così legata che non potrebbe mancare nel mio ipotetico cd di cover!
Lucio Dalla – La casa in riva al mare (da “Storie di casa mia”, 1971)
Ho avuto l’onore di cantarla anche con Enrico Ruggeri e Fiorella Mannoia. Era una delle canzoni preferite di mia madre ed è un brano che sprigiona libertà ad ogni nota.
Foto di Flavio&Frank
a cura di Christian Gargiulo
11 cover per… funziona così: un(a) musicista sceglie le undici, altrui canzoni che inserirebbe in un suo personale album di cover e per ogni scelta fatta ci spiega il motivo. Senza alcun tipo di limite: né di genere né di nazionalità né di periodo storico.
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