Farò, con questa recensione, qualcosa che faccio molto di rado. Hammerting è un gioco particolare, promettente, ma che ancora non ha raggiunto la maturità sufficiente a garantirne il successo. Parlerò quindi nello specifico della mia esperienza, di quali ostacoli ho incontrato durante il gameplay, e di come sia giunta alla valutazione finale. Accanto al giudizio tecnico sarà quindi trasparente anche il mio personalissimo parere.
È davvero difficile giocare e valutare Hammerting senza fare paragoni con altri titoli appartenenti a vari generi. È una combinazione unica di elementi già familiari: gestione in sandbox, esplorazione di dungeon e costruzione della base operativa. Si potrebbe riassumere in breve come “un gioco in cui si tenta di creare una società nanica stabile mentre si completano missioni provenienti dal mondo esterno.”
Lo stile di Hammerting risulta senza dubbio familiare agli appassionati di questi generi videoludici. I nani reclutati verranno dotati di equipaggiamento e assegnati a mansioni specifiche, tra cui la raccolta di risorse, la costruzione di strutture e l’esplorazione della mappa — con combattimenti annessi.
L’ambientazione è stimolante. La grafica è divertente e originale; la storia, la lore, tutti gli elementi necessari a una completa immersione sono presenti in Hammerting e sono eccellenti. L’organizzazione gerarchica delle ricerche, della raccolta e dell’espansione è ben concepita, e segue dei fili logici definiti. I nani hanno ognuno la propria personalità, le proprie forze e le proprie debolezze, e la sfida sta proprio nell’assegnarli alle mansioni più adatte alla loro indole — e a trovar loro compagni e colleghi con cui possano andare d’accordo. Il gioco concede anche la possibilità di creare e scaricare mod veramente estese.
I Warpzone Studios hanno senza dubbio avuto un insieme molto valido di idee; il problema, tuttavia, risiede nel modo in cui tali idee sono state amalgamate e combinate in un unico risultato. Le meccaniche, a volte frustranti, sono ciò che ha più impatto sul successo o sul fallimento di questo tipo di giochi, e per quanto da Warpzone si possa notare grande impegno a risolvere bug e imperfezioni, il sistema di interazione tra i nani — elemento fondamentale su cui si basa il titolo nella sua interezza — è estremamente fragile. Davvero troppo spesso si distraggono dal compito assegnatogli per via di problemi di pathing, e il controllo manuale di ognuno si tramuta presto in un lavoro che ruba tempo e attenzione del giocatore. Se il nano a cui ho ordinato di procurarmi del rame corre a minarlo, torna alla posizione di partenza e solo in seguito corre di nuovo in miniera a raccoglierlo, diventa praticamente impossibile gestire fluidamente un’intera colonia.
Certo, si tratta di bug in un titolo ambizioso da parte di uno studio di modeste dimensioni. Con il tempo e l’esperienza sicuramente tutto filerà più liscio, ma lo stato attuale del titolo mi impedisce di raccomandarlo quanto vorrei. I bug si risolvono, certamente. Il problema, tuttavia, non sono solo i bug. Il problema fondamentale di Hammerting è che il troppo stroppia.
Il combattimento, la gestione delle risorse, le missioni dal mondo esterno, l’esplorazione, le relazioni tra i nani — troppi, troppi elementi per uno studio piccolo e inesperto come Warpzone. Hammerting, al momento, è un concetto. È uno scheletro a cui mancano i muscoli e la carne. Le idee ci sono, sono solide, ma l’esecuzione è ripetitiva, monotona, frustrante, sporca. È un risultato che ancora non giustifica l’acquisto a prezzo pieno di un titolo che c’è quasi, ma non ancora. Un fan del genere potrebbe dargli una possibilità, seguirne lo sviluppo mentre avviene, e restarne piacevolmente sorpreso: so che io mi trovo in questa posizione, al momento, e con grande soddisfazione seguo il progresso del gioco di mese in mese.
D’altro canto, una persona che si approcci per la prima volta a questo tipo di titolo probabilmente avrebbe molta difficoltà già nello spingersi oltre il tutorial.
In Sintesi
Hammerting è un titolo promettente che dà tante soddisfazioni. Bisogna, però, avere la testa dura quanto quella di un nano per non lasciarsi intimorire dalla complessità del sistema e dalle imperfezioni che attualmente lo caratterizzano. Senza subbio da tenere d’occhio, ma ancora non pronto per una valutazione esclusivamente positiva.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Dà un’occhiata alla nostra rubrica Pillole Indie! Leggi anche:
0 comments