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A dare un pugno in faccia alla sconclusionata generazione dei “sui giovani di oggi ci scatarro su” (di agnelliana memoria) ci pensano i Criminal Jokers, giovane terzetto pisano formato da Francesco Motta (voce e batteria), Simone Bettin (basso) e Francesco Pellegrini (chitarra), ex punk buskers al loro debutto discografico con “This Was Supposed to Be the Future“.
L’album, prodotto artisticamente dal mecenate Andrea Appino (The Zen Circus) e mixato da Manuele “Max Stirner” Fusaroli (produttore del Le Luci della Centrale Elettrica, Giorgio Canali, TARM, The Zen Circus, ecc…), è una scossa di elettricità ibrida di ascendenza punk con nervose allusioni new-wave.
L’intuito noise e i riff risoluti dell’open track (This Was Supposed to Be the Future) monopolizzano l’attenzione che diventa immediatamente complice delle torbide atmosfere e della voce compromettente di Deep Rider. Asso nella manica dell’intero album rimane Killer un revival surf rock accentuato dall’indimenticabile “shallalà” di contorno cui è impossibile non resistere. I Criminali, a prescindere dall’inevitabile influenza dei propri modelli musicali (un esempio ne è My mother got fucked, energico souvenir dell’ondata punk ‘77), collaudano, in maniera intelligente, un sound esclusivo, una collisione di precoci intenti che favorisce l’agognata resurrezione della meritocrazia musicale italiana!
Se questo è il futuro dei Criminal Jokers, c’è ancora speranza!
Miria Colasante
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