99 Posse, Piotta, Punkreas, Adriano Bono & Torpedo Sound Machine e Leo Pari scendono in campo per dire senza mezzi termini No al nucleare (titolo del singolo che verrà lanciato il 9 marzo con una diretta via streaming dalla nave Rainbow Warrior). “Artisti contro il nucleare” è un’iniziativa nata in collaborazione con Greenpeace per la campagna “Nuclear Lifestyle”. Ne abbiamo parlato con la persona da cui è nato tutto, il suonatore di ukulele, ex Radici nel Cemento, Adriano Bono.
– Com’è nato il brano?
– Il pezzo è nato quest’estate quando si iniziava a parlare delle iniziative del governo che stava cercando di tastare il terreno per individuare quali potessero essere i siti per l’installazione di queste nuove centrali nucleari. Mi è venuto in mente un ritornello e una strofa. Visto che il tema era così importante ho pensato di allargare il progetto anche al contributo di altri artisti, di innescare insomma una sorta di mobilitazione. Hanno subito aderito entusiasticamente colleghi della scena romana come Piotta e Leo Pari, con i quali avevo già avuto occasioni di collaborare; poi ho iniziato a martellare di mail tutti quegli artisti che in questi anni si erano dimostrati sensibili con i loro testi e le loro canzoni a quest’argomento. Verso novembre mi sono ritrovato casualmente a suonare dal vivo la canzone di fronte ad alcuni responsabili di Greenpeace, i quali mi hanno detto “questa è praticamente la nostra prossima campagna mediatica messa in musica”. E’ partita dunque una partnership molto stretta e il progetto è decollato. Hanno aderito 99 Posse, Punkreas e altri artisti hanno espresso interessamento e adesione morale ma purtroppo non hanno fatto in tempo a mandare un contributo per il singolo che uscirà tra pochi giorni.
– Vi siete posti precisi obiettivi?
– La canzone, con un po’ di idealismo in stile anni ’70, confidiamo possa sensibilizzare il nostro pubblico e anche l’opinione pubblica su questo tema. Confidiamo che la musica possa fare molto per ripristinare un minimo di verità e di fare controinformazione, perché se si accende la televisione oggi in pochi raccontano esattamente come stanno le cose riguardo il tema del nucleare. Come artisti vogliamo essere in prima linea, per informare correttamente il pubblico come d’altronde sta facendo Greenpeace.
– E’ un progetto che però va oltre il singolo.
– Il singolo è il punto di partenza. Stiamo cercando di programmare, in base anche ai molti impegni dei vari artisti, una grande mobilitazione. Stiamo pensando di realizzare un intero cd con canzoni scritte ad hoc sul nucleare con collaborazioni tra vari artisti. Se riusciamo a mandare in porto questo progetto ci saranno associati anche grandi eventi live.
– Che reazione hai avuto dai tuoi colleghi nel tentativo di coinvolgerli in questa battaglia? C’è stato qualche rifiuto?
– In realtà mi sono rivolto soprattutto ad artisti di una certa scena che sapevo per certo che li avrei trovati d’accordo su questa linea. Sinceramente non mi è venuto neanche in mente di andare a cercare qualche artista che non si possa darlo per scontato contro il nucleare. Allargando le possibilità di questo progetto non ne escludo di incontrarne.
– Con le elezioni regionali alle porte, quello attuale risulta essere il momento critico per il futuro del nucleare in Italia. A tuo avviso il futuro delle risorse energetiche nel nostro paese in quale misura dipenderà dalla prossima tornata elettorale?
– Sulla carta è importantissimo. Se oggi un candidato alle prossime elezioni regionali si dichiara essere contro il nucleare si dovrebbe poter dire che in quella regione ci sarà poi una giunta contro il nucleare. Penso però che in realtà oggi si stiano facendo delle manovre abbastanza ipocrite: è un dato di fatto che dirsi oggi contro il nucleare può sottrarre elettorato a un candidato. Quindi oggi sono tutti contro il nucleare, persino quelli che appartengono a quello schieramento politico che invece si schiera nettamente per il nucleare. Bisognerà però poi vedere se una volta eletti saranno coerenti con questa linea o se chineranno il capo alle linee di partito.
– No al nucleare, sì a quali fonti di energia?
– Tutte le rinnovabili e non solo. Tanto risparmio energetico: una grande fonte di energia perché se il nucleare serve a continuare a sprecare enormi quantitativi di energia che potrebbero essere risparmiate allora no al nucleare. Per quell’energia della quale non si può fare a meno bisognerebbe investire molto, magari quello che vorrebbero investire sul nucleare, per una rete democratica diffusa di autoproduzione di energia con pannelli solari, eolico e quant’altro. Ci sarebbe davvero una rivoluzione energetica.
Gianluca Lambiase per Mag-Music
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