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Formati da Bobby Liebling (Pentagram), Victor Griffin (Pentagram, Place of Skulls), Marty Swaney (Pentagram) e Joe Hasselvander (Pentagram, Blue Cheer), i Death Row rappresentano il primo nucleo vitale dei Pentagram, storica pagina dell’heavy metal mondiale, ma anche del doom.
Per conto della genovese Black Widow Records vengono portate alla luce delle registrazioni inedite della band: stiamo parlando di un intero concerto della band del 1982 tenutosi a Knoxville (comprendente anche dei brani tratti da altri show), la prima jam session del gruppo e un’autentica perla: “Whore”, il primissimo demo della band datato 1982.
La registrazione contenuta nel primo disco, benché la qualità sia tipicamente “da bootleg”, è ottima. Una scaletta che allinea classici che andranno a formare, tre anni più tardi, il debutto omonimo dei Pentagram: la micidiale apertura con Death Row, All Your Sins, The Ghoul e così via. Scorie sabbathiane si mescolano al furore punk figlio degli Stooges. La jam session, contenuta invece nel secondo disco, vede i nostri all’opera con versioni strumentali e un lotto di pezzi dei maestri Black Sabbath (War Pigs, N.I.B. e Into the Void).
“Alive in Death” è un prodotto che non può mancare ai fan dei Pentagram.
Nel momento in cui scrivo questa recensione i Death Row, ma anche i Pentagram (entrambi con formazioni diverse) si sono riformati per un tour mondiale. Lunga vita a loro!
Marco “C’est Disco” Gargiulo per Mag-Music
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