[adsense]
LP – Taxi Driver – 4 t.
Disintegration rappresenta probabilmente la summa generale di quanto prodotto dai Cure nel corso degli anni ’80, la loro annata maggiormente fervida e variegata, in fatto di influenze riscontrabili di disco in disco e conseguente risultato finale. Dovendosi spostare a Trieste e di conseguenza chiedere lumi, in particolare, al solo Morgan Bellini, per quel che concerne i Vanessa Van Basten, che impressione può dare il solo pensiero di rileggere parte di un simile album? Non è cosa facile, ma evidentemente questo è uno di quei casi in cui la ciambella è venuta fuori con un buco perfetto. Le quattro tracce estrapolate dall’album di Robert Smith e soci acquistano una nuova linfa vitale da parte della band, con l’assistenza del batterista Francesco Valente (Il teatro degli orrori, Lume), ma anche di Francesco Candura (Jennifer Gentle) e Lorenzo Fragiacomo (The Butterfly Collectors), secondo una meticolosità che non passa inosservata in quello che è il risultato finale: Plainbong, con le sue atmosfere heavy, dà una chiave di lettura apocalittica di quella Plainsong che allora apriva le danze, Doseclown mantiene fedelmente le atmosfere di Closedown rafforzandosi ulteriormente e presentando qualche lieve spunto shoegaze, la metamorfosi da Fascination Street a Fascination Trip è fatta di affascinanti sfumature post-rock, mentre la chiusura di Untitled, qui Retitled, è caratterizzata da un crescendo ossessivo ed etereo, fatto di elettronica e riff granitici e sospesi. Un esperimento, quello dei Vanessa Van Basten, che è da considerare riuscito su tutti i fronti, e che lascia sperare persino, in futuro, nello stesso trattamento per gli altri brani del lotto.
[adsense]
0 comments