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CD/LP – Santeria/Tannen, 8 t.
Questa è la storia di un incontro fortunato risalente a tanti anni fa: un cliente mise un libro tra le mani di Clementi, all’epoca cameriere, dicendogli “Leggilo. Parla di uno come te” (si trattava de Il primo Dio di Emanuel Carnevali). Probabilmente allora Emidio non poteva immaginarsi cosa si nascondesse in quel gesto inaspettato, né cosa si sarebbe perso se non avesse ascoltato quel consiglio. Forse Carnevali non sarebbe mai potuto diventare una sua ossessione, ispirazione e spinta propulsiva, né un poeta un po’ più conosciuto anche in Italia; non sarebbe stato omaggiato con una canzone (Il primo Dio), poi un libro (L’ultimo Dio) e infine un reading (Notturno Americano).
Notturno americano è un reading musicale, un viaggio verso l’America del ‘900, di chi va in cerca di fortuna e trova una vita difficile in una New York dura e nemica; un racconto attraverso occhi che sono ora di Carnevali, ora di Clementi o che si confondono fino a diventare un’unica esperienza emozionante.
Arpeggi tenebrosi e archi pizzicati in una 1914 che contestualizza tutto in modo sorprendente e anticipa New York: dieci minuti di passeggiata, ansia e stanchezza che sovrastano e spingono tra le strade della notte per schiarirsi le idee; America! sussurra, ferisce e precede la tensione vibrante e a tratti western di Continuai a cambiare lavoro; I camerieri è schiavitù, delirio e stanchezza possente, crescendo sonoro e sconforto: la perla del disco; Chicago cambia registro musicale, spezzando l’andamento finora lineare con le sue venature elettroniche.
Nella mescolanza di prosa e poesia, chitarre e violini, synth, trombe e violoncelli, affiora la dimensione tragica della vita che scorre come delle fotografie tra le mani che prendono sempre più consistenza e colore grazie a parole, toni di voce rabbiosi e dolenti, musiche straordinarie. Le sonorità, che partono europee e giungono ad abbracciare lo spazio dell’Oltreoceano, incorniciano un incantesimo che si spezza, un sogno che sembra avverarsi e invece si rivela incubo.
La qualità di questo disco fa sì che tutto risuoni tremendamente vero.
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