Con Darling l’ape regina Helena Velena reinventa Ivan Cattaneo

helena velena intervista

Helena Velena

L’ape regina cyberpunk, Helena Velena, ha scelto Darling per il tribute a Ivan Cattaneo nel doppio album Un Tipo Atipico #tributoivancattaneo, in questi giorni ai primi posti delle classifiche di vendita. Distrazioni noise, in Darling, Helena Velena, sfoggia il suo mondo allucinante in disturbante cut’n’paste di loops, a ricordare lo stile Riot Grrrls, impasto sonoro di disconnessione e distorsione elettronica, colori digitali in un selvaggio ed eccitante caos con le sue curve assassine e potenti.

Perché hai scelto Darling, dal primo album di Ivan Cattaneo, Uoaei (1975)?

Ho amato follemente Darling dalla prima volta che l’ho sentita, sia perché cantata in dialetto sia per il drive clamoroso e il tiro pazzesco che aveva. Quando, poi, ho scoperto, direttamente da Ivan, che il testo era stato scritto addirittura da Mario Mieli, non ho potuto che amarlo di più, uno dei brani, a mio parere, più importanti della produzione musicale italiana. Quando si fa una cover di un brano che ami, si hanno davanti due possibilità: o stravolgerlo completamente o mantenerne lo spirito originale, cercando di andare “oltre” nel tipo di emozionalità che ti comunica. Ora, per quanto all’interno del “sound” di questo tribute, questa cover possa sembrare estrema e allucinata, in realtà, coglie il senso e lo spirito dell’originale, che già così era, e nulla aveva a che fare con le sonorità pop della produzione successiva. In realtà, la versione presente sul tribute è una sorta di radio edit. Ne esiste un’altra, che io amo particolarmente, dove mi sono lasciata andare con i giochi di voce, tra sperimentazione e sovrapposizioni, che è decisamente più lunga e psichedelica, e spero sia inclusa in una successiva release del tribute.

Seguivi, in quegli anni, la produzione di Ivan Cattaneo?

Certo, l’ho seguito fin dal primo suo rivoluzionario album, UOAEI. Un disco già trans gender, quando questo concetto non era ancora stato definito.

Ami qualche altra canzone di Ivan Cattaneo?

Sarò graniticamente ripetitiva, ma a mio avviso UOAEI è una pietra miliare. Tutto in quel disco è stupefacente e innovativo, come non ricordare ad esempio “Pomodori da Marte”, ma anche la deliziosa successiva “L’elefante è capovolto”.

Reinventare Darling è stato per te difficile?

 

Lo sarebbe stato se avessi dovuto interpretare un brano delle sue fasi successive ma Darling mi appartiene visceralmente. Il primo disco di Ivan, come del resto il primo di Camisasca o il primo, ma anche il secondo, di Sorrenti, con Demetrio Stratos sono stati influenze fondamentali, oltre a Henry Rollins, per il mio modo di cantare e usare la voce. Appartengono al mio background culturale sonoro. Reinterpretarli non è una difficoltà, ma un profondo fluire emozionale.

Parlaci dei tuoi prossimi progetti…

Oltre a www.radiovelena.fm, online da qualche giorno, che raccoglie gli ultimi anni dei miei deliri radicali radiofonici, sto lavorando a vari progetti, in solo, di sperimentazione vocale, suono voce e fiati, in un’orchestra free jazz, e vorrei riuscire a portare dal vivo, tra mille difficoltà, l’annoso progetto HelenaVelena, di extreme pop elettronico transgender, di cui fa parte anche questa cover di Ivan.

helena velena, ivan cattaneo

Ivan Cattaneo cover

Intervista a cura di Nicola Garofano.

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