I Letti Sfatti hanno fatto le scarpe a Tricarico, hanno scritto un brano per lui che inserirà nel suo prossimo disco ma loro lo hanno anticipato facendo uscire il singolo “Andare e non pensare”, in cui fanno uno straordinario duetto. Nuovo singolo, quindi, per i Letti Sfatti feat. Tricarico che anticipa l’album d’inediti in uscita il 18 marzo 2016.
Un brano interamente suonato con la particolare Kitchen drums, non una normale batteria, ma vi è l’utilizzo di attrezzi da cucina, pentole e pentolini in rame, in alluminio e in acciaio, quindi, passione, poesia e ironia, ma anche follia artistica costituisce un marchio per il duo, Letti Sfatti, costituito da Jennà Romano, voce e chitarre, basso, sintetizzatori, e, Mirko Del Gaudio, batteria e percussioni.
Abbiamo intervistato Jennà Romano in occasione dell’uscita del singolo, già disponibile da diversi giorni su iTunes e altre piattaforme digitali.
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Andare e non pensare è una visione positiva del domani, buttarsi tutto dietro…. È facile riuscirci?
Spesso è una scelta obbligata o perlomeno bisogna imporsi che lo sia. Quando le avversità della vita ti hanno creato situazioni spesso indipendenti dalla tua volontà, bisogna guardare avanti e non pensare al passato, anche perché, sono dell’opinione che è sempre meglio avere rimorsi che rimpianti.
Continua la vostra collaborazione con Tricarico, ma come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti in un nostro showcase durante il Premio Bianca D’Aponte ad Aversa, lui era seduto in prima fila e ha ascoltato tutto con devozione. Alla fine del miniconcerto, ci è venuto a salutare facendoci i complimenti. Ci siamo detti un po’ di cose e da lì a poco ci siamo promessi di fare qualcosa insieme. Così c’è stata occasione di fare alcuni concerti insieme e la collaborazione è poi finita anche in studio. Prima abbiamo scritto un brano che Francesco inserirà nel suo prossimo disco, ma noi lo abbiamo anticipato avendo la sua partecipazione ad “Andare e non pensare”.
I letti sfatti
E continua, anche, il vostro uso della batteria fatta da pentole in rame, in alluminio etc… Come avete avuto quest’idea e che difficoltà c’è nel suonarla?
L’idea è nata per necessità. Anche in musica spesso succede che si fa di necessità virtù. In realtà, dopo che il nostro bassista, ha fatto una scelta di vita radicale, spostandosi a mille chilometri da noi, e, quindi, rendendo oggettivamente impossibile continuare a lavorare con noi, abbiamo deciso di non sostituirlo con un altro bassista e ci siamo inventati una situazione acustica anomala per i live. È nato così “live in the Kitchen”, creato da me e Mirko, insieme abbiamo costruito la Kitchen drums, con tutti attrezzi da cucina, nella disposizione di una batteria normale ed io ho cominciato a usare tutti i miei esperimenti di anni su chitarre e bassi, modificandoli nelle accordature e nell’uso della tipologia di corde. Ora uso una chitarra acustica con il suono di basso sulle ultime corde più basse e in più un basso degli anni ‘60 che è diventato un ibrido, tra un basso e la concezione del tres cubano, il tutto accordato come un violino. Insomma, la palestra di questo live, senza il bassista ha contribuito a sperimentare nuove sonorità, che sono finite nel prossimo album. La difficoltà, come in tutte le cose, nel suonare la Kitchen drums è stata per Mirko iniziale, poi se n’è talmente innamorato che non ha più voglia di tornare alla batteria standard.
Avete fatto anche un tour con Tricarico, com’è suonare con lui?
Francesco è un grande padrone del palco, ci passeggia come se fosse a casa sua, la sua flemma inchioda il pubblico a seguirlo e, poi, è geniale nella sua poesia. Francesco, per quanto mi riguarda, è il nuovo Jannacci.
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Puoi darci qualche anticipazioni sul nuovo disco, ci saranno delle altre collaborazioni? Quando è prevista l’uscita? Saranno tutti pezzi scritti dai Letti Sfatti?
Nel nuovo album ci saranno dieci brani inediti, tutti scritti da me e un altro da me e Mirko. Uscirà il 18 Marzo e le collaborazioni, oltre a quella con Tricarico, c’è quella con Fausto Mesolella nel brano “Brilla una stella”, brano scritto pensando alle canzoni di Bianca D’Aponte, una cantautrice di grande talento purtroppo prematuramente scomparsa. Fausto, oltre ad essere il geniale chitarrista che tutti conosciamo, ha un modo di cantare che a noi piace molto. Il suo ultimo cd ci ha notevolmente colpito in questo senso, infatti, gli abbiamo chiesto di essere nostro ospite prima come cantante e poi come chitarrista.
A proposito, ma perché Letti Sfatti?
Letti Sfatti era il titolo di una canzone che avevamo scritto, che però non abbiamo mai fatto. Ci siamo impossessati solo del titolo per farlo divenire il nome del gruppo. Poi ci piaceva l’idea di avere un nome audace e pazzo che somigliasse a quelli che si mettevano i gruppi negli anni ‘60, un nome composto e particolare. D’altronde i Beatles alla fine erano Gli Scarrafoni.
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