[adsense]
Se dovessi riassumere in poche righe, le mie impressioni dopo l’ascolto della seconda fatica dei Ka Mate Ka Ora (Stefano Venturini, Carlo Venturini e Alberto Bini) scriverei che “Entertainment in Slow Motion” (DeAmbula Records) è il frutto una morale antifuturista che, rovistando tra i “dimenticatoi” ai margini di autostrade di celluloide, s’imbatte in introspezioni a episodi, in memorie immaginifiche difficili da inquadrare singolarmente.
Il disco, registrato presso l’Orange Recording Studio, ospita le preziose collaborazioni di Samuel Katarro (co-produttore), Marco Campitelli (The Marigold), Wassilij Kropotkin, Elettra Capecchi, Mirko Maddaleno e Serena Altavilla (Baby Blue). Esso è, senza dubbio, l’esempio più azzeccato di musica per gli occhi in cui un’armonica trama sonora, figlia di arrangiamenti slow-core (alla Codeine e Mogwai) e di liriche lapidarie, ricorda le atmosfere malinconiche e il tormentato pellegrinaggio di “The Brown Bunny” (di Vincent Gallo).
I Ka Mate Ka Ora confermano appieno le aspettative post “Thick as the Summer Stars” attraverso un album certamente complesso ma che non manca di felici intuizioni.
Miria Colasante
[adsense]
[adsense]
0 comments