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Guardando il panorama pisano, ci si chiedeva quale destino sarebbe toccato a un progetto che inizialmente era previsto per il maggio dello scorso anno, finché non si è scoperto che bastava semplicemente aspettare alcuni mesi. Di chi e di cosa si sta parlando? Degli Zen Circus, che, durante la lavorazione di “Nati per subire“, non hanno fatto a meno di sbizzarrirsi con un progetto come “Metal Arcade“, che li vede faccia a faccia con loro stessi, con gli esordi e soprattutto con il mondo dell’hardcore punk. Averci a che fare significa anche spartirsi le opinioni, i punti di vista e… la voce. E se è vero che, oltre ad Andrea Appino, in questo primo volume è possibile godere della performance canora di Ufo e di Karim Qqru, è anche chiaro che, tra covers (Poliisi pamputtaa taas degli Eppu Normaali, Where Eagles Dare, registrazione inedita dei Misfits), retrospettive personali (Mexican Requiem e Hillie Billie Cab Driver per l’esordio “Visited by the Ghost of Blind Willie Lemon Juice Namington IV”, punto di partenza del primo periodo, e una Vent’anni che se la gioca con la versione originale presente in “Villa Inferno”, secondo atto del passaggio al secondo) e qualche inedito (Punk-Oi Puppy Sex 2001), anche quando si tratta di divertirsi e di lasciare per un momento il posto alla follia questo trio sa come convincere e giungere al punto. It’s punk time!
Gustavo Tagliaferri
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