Vetro e Acciaio, 5° capitolo: occhi che scrutano!

Ormai si era insediata, aveva riempito come aveva potuto quella grande casa immersa nel verde e nel silenzio.
..

Vetro e acciaio

Eppure Claudia si sentiva sola, a farle compagnia solo i suoi pensieri che correvano raggiungendo
 sempre un’unica meta: il suo passato recente.
 Pensava e ripensava a quanto poteva avere veramente tutto dalla vita e invece tutto le era stato tolto.
 Ora aveva voglia di ricominciare ma come? Con chi?
 Quella casa poteva rappresentare senz’altro un nuovo inizio eppure qualche tassello mancava ancora 
all’appello.
 Un suono improvviso la riportò alla realtà, sembrava una porta che si apriva e sbatteva, ma non c’era 
vento.
“Chi è?…Chi c’è?” Ma nulla, nessuna risposta, ancora una volta solo silenzio eppure quegli strani rumori
 da quando aveva messo piede in casa si ripetevano spesso e nei momenti più diversi.
 Forse era un segno che doveva condividere quella casa con qualcuno: quelle due ragazze conosciute in quel
 bar?

Laudonia uscì dalla doccia indossando l’accappatoio, trovò Julia davanti la tv che seguiva il notiziario 
con la tazza di cappuccino ancora fumante.
“Mi ci voleva proprio questa doccia…ancora che guardi quel notiziario?” 
“Lo so hai ragione ma continuano a fare il tuo nome inintterrottamente non riesco a fare altro. Tu come stai?”
 Laudonia continuava ad asciugarsi i capelli.
 “Come vuoi che stia, sono incazzata nera! Avrei davvero voglia di ammazzare qualcuno!…Ok…battuta
 fuori luogo!”
Julia posò la tazza nel lavello e versò del caffè all’amica.
 “Sai cosa ci vuole adesso?…Una svolta…dobbiamo rinascere, dobbiamo approfittare di questo nostro 
incontro fortuito e trasformarlo in qualcosa di grandioso.”
 Laudonia si gettò sul divano come una ragazzina con i capelli umidi.
 “Mmmmmm ottima idea ma cosa?”
 “Economicamente come stai messa?” Julia la raggiunse sul divano di fronte a lei.
 “Bè diciamo che i soldi non mi mancano…almeno quelli. Si può sapere che intenzioni hai?”
 “Prima di tutto questo facevo la pubblicitaria per un’agenzia piuttosto famosa. Ero quasi vicina 
ad una promozione. Tu sei una creatrice di profumi, una chimica brillante a quanto mi hai detto.
 Non ti suona in un certo modo fattibile qualcosa di grande insieme?”
 Laudonia scoppiò a ridere e per poco non le schizzava il divano di caffè.
 “Stai scherzando vero?…Io per poco non rischio di finire in galera e tu proponi un’idea simile?”
 “Si certo. Intanto non è stata formalizzata alcuna accusa e di certo non possiamo continuare a 
starcene cosi con le mani in mano. Dobbiamo ricominciare e secondo me il modo migliore 
è farlo insieme.”
 Le due furono interrotte dal trillo del telefono, Julia rispose e dopo qualche secondo passò il 
ricevitore a Laudonia che ebbe un sussulto di terrore.

“Ciao Laudonia…ti ricordi di me? Sono quello che ha visto cosa hai fatto al tuo maritino!” 
“Senti coglione! Evidentemente non ci vedi bene perchè io non ho fatto nulla hai capito? Quindi
 fottiti stronzo!” Laudonia riagganciò e Julia la osservò alquanto inquieta.

Claudia era alla ricerca del recapito telefonico di Julia o di Laudonia ma stranamente la ricerca sembrava
 più difficile del previsto. 
“Claudia…” la donna urlò senza neanche accorgersene voltandosi di scatto come se qualcuno alle 
sue spalle l’avesse chiamata ma ovviamente non c’era nessuno alle sue spalle.

“Allora Laudonia…mi dici che sta succedendo? Chi era al telefono? Ora non ti muovi di qui se 
non me lo dici.”
“Non lo so chi cazzo è!…E’ un tipo che improvvisamente sta cominciando a telefonarmi dicendo
 che sa che sono stata io ad uccidere Maurice!”
 “Sarà qualche pazzo che avendo visto la notizia in tv ne sta approfittando. Ti ha detto qualcos’altro?” 
“No solo questo che è sicurissimo che sono stata io, poi neanche io gli do modo di
 continuare perché gli chiudo subito il telefono, però mi fa paura, quando si tratta di
 Maurice tutto è possibile. Dai cambiamo argomento, prima o poi smetterà.” 
“Ok cambiamo argomento ma se succede di nuovo dimmelo capito?…Dunque…stavo pensando a
 quella donna che era con noi quella sera in quel bar, ricordi?”
 “Si certo. E’ salita in macchina con me, aspetta dovrei avere il suo bigliettino da visita nella
 borsa. Un attimo…ma perché cosa stai pensando?” 
“Per ora non lo so…ma in qualche modo in questa cosa lei è parte integrante. Proviamo a
 chiamarla vediamo che succede.”
 Laudonia seppur scettica in cuor suo pensava che l’idea di Julia in fondo non era poi cosi male 
e poi davvero quel loro incontro era significativo di qualcosa anche se qualcosa 
di non ancora ben chiaro, ritrovò il bigliettino da visita in fondo alla borsa e Julia compose 
il numero.

Sul video scorrevano immagini a volte nitide, a volte sgranate, una donna alta, longilinea, con fluenti capelli
 neri che imbracciava un martello con il quale colpiva ripetutamente la testa di un uomo nella 
vasca da bagno con un sacchetto di plastica sulla testa, quella donna sembrava proprio Laudonia.
 “Stavolta è fatta…la troia non scappa di certo. E’ mia adesso!” Tre uomini seduti in una stanza semibuia
 commentavano compiaciuti il video appena avviato.

Web soap ideata e scritta da Giuseppe Ino

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