Faraday Protocol – Recensione

Faraday Protocol

Faraday Protocol: un viaggio onirico tra fantascienza e realtà.

  • Nome completo: Faraday Protocol
  • Piattaforme: Steam, GOG, Playstation 4/5, Xbox One S/X, Switch
  • Publisher: Deck13
  • DeveloperRed Koi Box
  • Distribuzione: Digitale
  • Data d’uscita: 12 Agosto 2021
  • Genere: Avventura, Rompicapo, Puzzle game
  • Versione testata: PC (Steam)

I ragazzi italiani di Red Koi Box si sono messi in gioco nel realizzare forse uno dei titoli con l’atmosfera più suggestiva di questo 2021, il tutto sotto il vessillo di un genere amato praticamente da tutti. Parliamo oggi di Faraday Protocol, un’avventura in prima persona con fortissimi elementi rompicapo ed un solido gameplay basato principalmente sulla risoluzione di numerosi enigmi ambientali e puzzle.
Faraday Protocol è un titolo molto breve che tuttavia restituisce un’esperienza concentrata, impegnativa e fortemente evocativa. I ragazzi del team bresciano hanno fatto centro nel creare uno stile molto particolare e nell’utilizzare meccaniche semplici da apprendere ma complesse da destreggiare. Saremo catapultati in un’ambientazione futuristica in cui dovremmo cercare di fuggire da un complesso ad alta tecnologia custodito e controllato da un’intelligenza artificiale: nulla di troppo complesso ma perfettamente agganciato ai canoni di narrazione futuristica.
I requisiti per un’avventura senza precedenti ci sono tutti. La domanda è solo una: la realizzazione è altrettanto all’altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme.

Faraday Protocol

L’ambientazione principale.

Preambolo futuristico

Il titolo non offre all’utente un solido background, né fornisce elementi di lore essenziali alla comprensione del contesto in cui verremo calati. Il ritmo di narrazione precede a piccoli passi, una scoperta continua e costante a cui l’utente verrà sottoposto. Man mano che avanzeremo nell’avventura, infatti, la voce dell’intelligenza artificiale guiderà i nostri passi e ci restituirà dettagli sicuramente interessanti che ci faranno avere un’idea sicuramente più chiara del contesto di riferimento.
La storia comincia con l’approdo di Raug su un pianeta che apparentemente è abbandonato, privo di qualsiasi forma di vita. In quest’ultimo è possibile scorgere edifici di una tecnologia piuttosto avanzata, frutto di una società fortemente progressista: il nostro compito sarà quello di esplorare tale misterioso luogo e di riportare preziose informazioni sul nostro pianeta d’origine. Raug è un archeologo interstellare e ciò trasparirà da ogni sua interazione. Spesso sarà completamente estasiato da ciò che potrà direttamente osservare, è dunque un personaggio ben stratificato e sicuramente curato nei minimi particolari (sebbene non avremo mai la possibilità di guardarlo in volto).

La storia, piuttosto lineare, stravolge completamente il ritmo di narrazione alla fine con un ultimo colpo di scena che altro non è che la ciliegina sulla torta di un racconto quasi onirico, trascendentale e fortemente esplorativo. Il modo in cui si arriva alla conclusione (che mette a disposizione dell’utente ben due finali diversi) è parte della normale evoluzione di rivelazioni quasi subliminali che faranno non molta fatica ad ancorarsi alla mente del giocatore. I personaggi utilizzati come espediente narrativo saranno soltanto due: come già detto il nostro Raug, e l’intelligenza artificiale che prenderà il nome di Iris. Eppure questi due ingredienti basteranno ai fini della creazione di scambi e dialoghi mai scontati e sicuramente molto profondi. 

Faraday Protocol

Iris, l’intelligenza artificiale.

Rompicapo interstellare

Arriviamo al punto nevralgico del titolo: il gameplay. Già dai primi minuti di gioco è facilmente intuibile che l’intera produzione è fortemente ispirata a titoli come Q.U.B.E. e Portal. Le atmosfere rimandano fortemente all’anima di questi due titoli, pur discostandosene completamente ed in modo piuttosto personalizzato. Faraday Protocol ha carattere, e lo dimostra attraverso poche ma ben concentrate ore di gioco che lasceranno sicuramente il giocatore con un valore aggiunto.
Il titolo basa interamente il suo gameplay sulla scia dei più moderni puzzle game dove la componente adventure è così solida da far sfumare i confini del genere stesso sino a creare un ibrido sicuramente apprezzato dai giocatori più esperti. Sebbene la risoluzione dei rompicapi sia alla base del proseguire dell’avventura è anche vero che l’esplorazione gioca un ruolo fondamentale. Ci ritroveremo spesso a vagare nei lunghissimi ed ampi corridoi della struttura tecnologica in cui verremo calati immediatamente.
Verremo sottoposti a dei test, somministrati da Iris stessa, che dovremmo superare per poter avanzare e giungere al cuore pulsante dell’intero edificio. Ogni puzzle sarà racchiuso in una o più stanze divise da alcune porte che dovremmo aprire attraverso l’utilizzo di una particolare pistola (chiamata Bia Tool) capace di assorbire energia dai dispositivi e di ridistribuirla in altri.

Faraday Protocol

La pistola che utilizzeremo per risolvere i diversi puzzle.

Questo meccanismo è praticamente tutto ciò di cui avremmo bisogno: sebbene avremo la possibilità di correre e saltare, l’unico solo modo di avanzare sarà attraverso questo nostro strumento. Inizialmente i rompicapo appariranno davvero semplici e lineari, ma con l’avanzare dell’avventura entrerà in gioco la variante del colore dell’energia che andrà a complicare di molto le cose. Gli enigmi non sono frustranti né eccessivamente complessi: offrono un livello di sfida equilibrato, ben strutturato e distribuito equamente lungo tutto il tragitto che ci condurrà alla fine.
Per poter concludere il titolo basteranno appena due ore, con un tasso di rigiocabilità pari ad un solo NG+, legato indissolubilmente alla visione del secondo finale: la longevità, tuttavia, non è una caratteristica essenziale per i puzzle game e ciò dunque non deve rappresentare un contro.
Ciò che invece preme far presente è la struttura anatomica dell’edificio in cui ci ritroveremo che renderà palese, dopo la prima mezz’ora di gioco, forse l’unico grande difetto della produzione bresciana: la ripetitività. Verranno man mano aggiunti nuovi ostacoli, elementi ambientali di diversa tipologia, il tutto però sempre guidato dalla stessa meccanica di fondo che potrebbe stancare e non più sorprendere. A ciò va associato un ritmo non troppo veloce per stessa natura di genere.

Faraday Protocol

La brillante realizzazione tecnica del gioco.

Una conduzione artistica… stellare

L’aspetto puramente artistico di Faraday Protocol è sicuramente uno dei punti forti dell’intera produzione. Il riscontro con “l’esterno” avverrà solo nelle fasi iniziali dell’avventura, dopodiché verremo calati in un contesto completamente artificiale. Gli scorci iniziali, tuttavia, per quanto possano sembrare ad un primo impatto superflui restituiscono un senso di autenticità che andrà subito a cozzare con l’artificialità delle ambientazioni interne alla base tecnologica. Gli ambienti sono finemente curati e le texture risultano abbastanza convincenti: in generale la cura infusa nella realizzazione dei dettagli è percepibile dall’utente durante tutta la run. Anche i dialoghi sono pensati per sostituire lunghi documenti, e lo scambio di battute tra il protagonista ed Iris risulta essere convincente anche se forzato in alcuni punti.

Una pecca è forse il comparto sonoro, del tutto assente o caratterizzato da lievi suoni ambientali che spesso vengono sovrastati dai passi del personaggio o dal rumore degli oggetti. Poteva essere compiuto uno sforzo maggiore, quantomeno in questa direzione. Nota di merito alla traduzione in diverse lingue, compreso l’italiano, ricca di tecnicismi e raramente fuori contesto. Anche il doppiaggio, presente solo in lingua inglese, è molto espressivo e ci ha pienamente convinti. L’impatto grafico tuttavia potrebbe risultare opprimente e ciclicamente ripetuto, soprattutto negli ambienti interni: la qualità non cala, ma il riciclo visivo delle texture prende posto e non riesce a sopraelevare il titolo oltre quell’asticella che divide un titolo da un capolavoro.

Commento finale

Faraday Protocol è un titolo fortemente consigliato agli amanti dei puzzle game e delle avventure fantascientifiche ed avvolte da un alone di mistero. Si tratta di un prodotto completo seppur poco longevo dotato di una narrazione non trascurabile e alcuni plot twist di trama che riusciranno a tenere incollato il giocatore allo schermo fino alla fine della sessione di gioco.

VOTO: 7

Pro

  • Buona cura grafica…
  • Gameplay efficace…

Contro

  • … ma un riciclo di texture
  • … ma a lungo andare ripetitivo

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