Mortal Kombat 11 Ultimate: Recensione (Xbox Series X)

Mortal Kombat 11 accompagna il lancio delle nuove console next gen proponendo un pacchetto unico e definitivo. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo – Mortal Kombat 11
  • Piattaforme – PlayStation 4, Xbox One, Switch, PC
  • Publisher Warner Bros Interactive
  • Developer – NetherRealm Studios
  • Distribuzione – Retail/Digital
  • Data di uscita – 17 novembre 2020
  • GenerePicchiaduro
  • Versione testata – Xbox Series X

Durante questi due anni di attività sul mercato, Mortal Kombat 11 si è velocemente imposto come un pilastro sulla scena dei picchiaduro occidentali, proponendo già in partenza una ricchissima offerta contenutistica, un roster variegato e un supporto post lancio suddiviso in Stagioni che ha permesso al progetto di crescere ulteriormente fino a diventare quello che è attualmente oggi: una produzione dagli enormi valori produttivi salita immediatamente in cima all’olimpo dei picchiaduro della scorsa generazione.

Approfittando quindi del lancio di Xbox Series X e PlayStation 5, NetherRealm e Warner Bros. hanno deciso di proporre una riedizione definitiva del picchiaduro, Mortal Kombat 11 Ultimate.

Quest’ultima non solo propone tutti i lottatori aggiunti nel corso degli ultimi due anni, ma anche l’espansione dedicata alla storia, denominata Aftermath, insieme ad un nuovo Kombat Pack che aggiunge al roster tre ulteriori lottatori: Rambo, Rain e Mileena. A tutto questo si aggiunge il plusvalore dell’upgrade gratis per Xbox Series X e PlayStation 5, che permetterà di sfruttare le potenzialità delle due console di nuova generazione.

Il pacchetto definitivo di Mortal Kombat 11

Come dicevamo in apertura, Mortal Kombat 11 Ultimate è un pacchetto esaustivo che include l’accesso agli oltre 30 contenuti scaricabili pubblicati fin dal lancio, proponendo la sua miglior versione di sé anche a coloro che non avevano ancora avuto modo di cimentarsi in questa undicesima incarnazione del violentissimo picchiaduro di NetherRealm.

Per i neofiti quindi abbiamo due campagne: suddivise in Parte 1 e Parte 2, con la seconda che porta effettivamente avanti gli eventi che sembravano chiudere le vicende nella prima.

Aftermath, questo il nome della seconda campagna, riprende il tema dei viaggi nel tempo e dei doppelganger, affidando il traino della narrazione ad un gruppo di personaggi inediti che nella prima parte della campagna erano stati tagliati fuori perché assenti inizialmente nel roster.

In buona sostanza, se si escludono le guest star come Terminator, Robocop, Joker e Spawn, la seconda parte della storia di Mortal Kombat 11 questa volta sposta i suoi riflettori su Shang Tsung, Nightwolf, Fujin e Sindel, i quali uniscono le forze con l’obiettivo di preservare ancora una volta la linea temporale tornando indietro nel tempo per anticipare le mosse di Kronica e recuperare la corona.

Se la continuity di Mortal Kombat è sempre stata piuttosto caotica nel corso degli anni, la trama questa volta riesce a sfruttare una già rodata tematica per giustificare tutti gli eventi passati, proponendo una marea di citazioni che solluchereranno i fan del brand. Questa seconda parte della campagna vive molto di omaggi, dando un punto di vista ulteriore alla storia originale, con un retelling alternativo degli eventi che sfocia in un nuovo e più definitivo epilogo al racconto imbastito dagli sceneggiatori, accompagnato da una regia che omaggia tantissimo il cinema di arti marziali.

Alla nuova campagna si aggiungono poi tutti i lottatori scaricabili; a chiudere il cerchio delle guest star provenienti dal grande cinema degli anni ’80 ci pensa infatti Rambo, uno dei tre nuovi personaggi proposti con l’uscita di questa edizione Ultimate, con Sylvester Stallone a prestare  le sue fattezze per il modello, ma anche la sua voce. Un doppiaggio che purtroppo si perde nell’adattamento italiano.

Rambo segna dunque la chiusura delle guest star presenti nel gioco, andando ad affiancarsi a Terminator, Robocop, Joker e Spawn.

Gli altri due combattenti inediti invece sono Rain, il ninja viola che attraverso la manipolazione dell’acqua riserva molte sorprese, e infine Mileena, l’assassina di Shao Kahn armata di Sai.

In attesa di conoscere se il supporto si sia davvero concluso (i datamining sembrano suggerire cinque nuovi lottatori), l’acquisto dell’edizione Ultimate di Mortal Kombat 11 offre un roster complessivo composto da più di 35 personaggi, ognuno caratterizzato di tutto punto e con un proprio sistema di progressione fatto di costumi, abilità personalizzabili e tanto altro.

Un picchiaduro rifinito per tutti

Mortal Kombat 11 fa ancora di più per far sentire a proprio agio il giocatore alle prime armi, con dei tutorial che riescono ad essere molto specifici anche sulle tecniche più avanzate. Ogni aspetto del gioco è contemplato, spiegato a parole e con esempi pratici da eseguire – talvolta anche abbastanza complessi -, avendo peraltro la precisione di illustrare il sistema di fotogrammi che sta alla base del titolo e dei picchiaduro in genere. A concludere il tutto, i tutorial dedicati ai singoli personaggi illustrano le loro capacità principali, lasciando comunque in mano all’utente il compito di scoprirne le combo e di scegliere il proprio combattente a seconda dei propri gusti, data la radicale diversità fra di essi. Anche la modalità Torre del Tempo include un tutorial, per spiegare il funzionamento delle varie Torri e le ricompense collegate, così come l’utilizzo di consumabili e l’effetto dei modificatori. Tutto è fatto in funzione dell’accessibilità, anche se padroneggiare le meccaniche del gioco richiede un numero di ore molto consistente come è prevedibile dai presupposti della serie.

Non mancano anche le microtransazioni, il cui funzionamento nei mesi successivi al lancio è stato ribilanciato in più occasioni. In buona sostanza abbiamo quattro diversi tipi di monete che vengono utilizzate principalmente nella Kripta per sbloccare permanentemente degli oggetti estetici per i personaggi, aprendo delle casse che effettivamente ricordano delle lootbox. Tramite gettoni si ha una più alta percentuale di randomicità, che scala coi frammenti di anima e diminuisce esponenzialmente usando i cuori, mentre con i kristalli temporali si ottengono degli oggetti a scelta ma dal negozio online, che si aggiorna ogni giorno proponendo cinque opzioni. Dal fronte delle tempistiche questo sembra un percorso potenzialmente tedioso, poiché spesso e volentieri ciò che si sblocca non è utile al personaggio che si sceglie data l’impossibilità di capire il contenuto dei forzieri. La modalità, per fortuna, contiene alcuni spunti interessanti per alleggerire il peso dell’apertura dei pacchetti, ma resta fondamentalmente una visione alternativa al meccanismo di forzieri diffusosi ultimamente. A corredo di tutto, le valute si possono farmare sfruttando le missioni giornaliere o semplicemente giocando, per cui non è vitale doverci investire del denaro reale.

Un timido sapore di next gen

Dal punto di vista tecnico, Mortal Kombat 11 debutta sulle console di nuova generazione senza concretamente sbalordire, bensì limando quanto già di sbalorditivo era riuscito a fare sulle console di vecchia generazione.

La versione da noi provata su Series X apporta un boost prestazionale che si ritrova principalmente nella risoluzione a 4K, che tuttavia non è mai realmente fissa, ma dinamica. Questo miglioramento nella risoluzione rende il già notevole comparto tecnico del gioco una vera gioia per gli occhi, con le fatality dei vari personaggi ancora più valorizzate esteticamente rispetto al passato. A questo si aggiunge anche qualche leggera limatura grafica in aspetti minori come i rilessi, i particellari e la luce. Ma appunto, parliamo di limature abbastanza dimenticabili a cui il giocatore neanche presterà attenzione più di tanto nel corso dei frenetici combattimenti del gioco. Da tenere  poi in considerazione la presenza dell’SSD sulle nuove console, che rende i tempi di caricamento veramente istantanei.

Gli altri benefici vanno ad impattare poi le lobby online, che finalmente si aprono al cross-play tra PS4 e PS5, Xbox Series X e Xbox One, abbracciando quel senso di continuità tra generazioni.

Commento finale

Mortal Kombat 11 Ultimate rappresenta la summa dell’offerta di questo undicesimo capitolo della serie. Un pacchetto imperdibile che approda sulle console next gen ad un prezzo tutto sommato accessibile se si considerano i costi dei singoli bundle pubblicati in questi due anni.

Per gli utenti Microsoft e PlayStation vi è l’ulteriore valore aggiunto dell’upgrade gratuito (disponibile anche su copia base), di conseguenza l’offerta proposta da NetherRealms è di quelle veramente succulenti e imperdibili. 

Il picchiaduro di NetherRealms è un connubio di tutto ciò che era ed è la serie di picchiaduro più sanguinaria della storia. Poggiandosi su un comparto tecnico di prim’ordine che merita speciali elogi, il lavoro del team è da apprezzare in diverse sfaccettature, da quella estetica a quella puramente numerica. A corredo del gameplay, trama e accessibilità sono delle vere rivelazioni, che contribuiscono a creare una combinazione perfetta. Persino con qualche pecca puramente secondaria, questo titolo riesce ad essere un inizio ed un proseguimento allo stesso tempo, aprendosi ad un pubblico ampio ma mantenendo la propria ripida curva di apprendimento.

Articolo in collaborazione con Nicolò Fiore

Pro

  • Un pacchetto definitivo con tutti i contenuti scaricabili
  • Aftermath prosegue sulla scia della prima campagna proponendo una qualità cinematografica, questa volta in 4K
  • I tre nuovi lottatori sono l’ennesima aggiunta gradita al pacchetto
  • Un picchiaduro solido e divertente, che si apre anche ai neofiti
  • Il sistema di progressione di ogni personaggio può tenere impegnati per centinaia di ore

Contro

  • Il 4K è dinamico
  • Non ci sono miglioramenti veramente significativi su next gen

VOTO 8.5

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