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Esben and the Witch – A New Nature

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Esben and the Witch - A New NatureBrighton, romantica città dell’East Sussex, non è solo la terra dei Kooks. Sarebbe un’eresia dimenticarsi degli Esben and the Witch, giovane terzetto inglese che torna, dopo appena un anno dall’ultimo lavoro discografico, con un album intriso di novità. Il 2014 è un anno di scelte coraggiose per Rachel, Thomas e Daniel: l’abbandono dell’etichetta Matador, la fondazione di una propria etichetta (la Nostromo Records), il coinvolgimento di una certezza come Steve Albini in fase di registrazione. Il risultato è un disco che rivela già quanto sia ben avviato il processo di maturazione di una band, attraverso un labor limae di perfezionamento del suono, in cui si percepiscono dei sottili ma evidenti cambiamenti, che elevano “A New Nature” a miglior prodotto della band.

Press Heavenwards è il brano d’apertura: dopo due minuti di apparente tranquillità, si manifesta un’esplosione di rock, tra riff aggressivi, distorsioni e una batteria martellante; il tutto accompagnato dalla bella voce di Rachel Davies, che chiude anche la tensione della traccia, prima di un finale sfumato. Dopo la piccola parentesi che sembra un po’ un ritorno alle origini goth della band costituita da Dig Your Fingers in, ci sono i due pezzi migliori dell’album: il primo, No Dog, nel suo incedere caratterizzato da continui cambi di ritmo, dopo un inizio esplosivo, e il secondo, The Jungle, per certi versi una sintesi, in quattordici minuti di straordinaria intensità, della storia della band inglese; un lungo climax, una lunga scalata che permette di raggiungere atmosfere fra il post-rock e l’ethereal-wave: energia spezzata dalla comparsa di un sax prima di una lunga riflessione che lascia presagire un nuovo boato finale che risulta, però, assente, sostituito da una batteria che contribuisce fortemente ad incrementare il pathos con il quale si chiude questo gran pezzo. Dopo una serie di grandi cavalcate strumentali che non possono essere etichettate semplicemente come post-rock, quindi, la chiusura, affidata a Bathed in Light, traccia dal retrogusto dream pop che, però, lascia con l’amaro in bocca: un disco così interessante e convincente avrebbe richiesto un finale migliore, in grado di generare quelle sensazioni e di portare l’energia e le suggestioni degli altri brani.

Gli Esben and the Witch sono un gruppo in netta crescita. “A New Nature” porta in dote con sé delle novità decisamente positive e riflette la grande personalità di una band da cui, ora, tutti s’attendono conferme.

Piergiuseppe Lippolis

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